La prestigiosa università britannica ha annunciato uno studio con 820 volontari per verificare la possibilità di usare due antidoti diversi contro il virus nella prima e nella seconda dose. La ricerca vuole verificare la risposta immunitaria a 4 e a 12 settimane.
Ancora una volta il Regno Unito si distingue per quanto creda e investa nella ricerca nella lotta contro il Covid19. L’università di Oxford ha annunciato l’avvio di una sperimentazione che, dovesse dare esito positivo, potrebbe contribuire a fornire una svolta nella campagna di vaccinazione a livello mondiale.
La sperimentazione
Ottocentoventi volontari, di età superiore ai 50 anni, che non sono ancora stati vaccinati, si sottoporranno a un trial per testare l’efficacia dell’immunizzazione attraverso la combinazione di una prima dose del vaccino di Oxford/Astrazeneca e una seconda di Pfizer/BioNtech. Tra la prima e la seconda iniezione verranno fatte trascorrere 12 settimane. Una volta approvati dall’ente nazionale del farmaco, anche i vaccini Novavax e Janssen potrebbero essere aggiunti alla sperimentazione Per questo studio, il governo britannico ha deciso di stanziare 7 milioni di sterline. I risultati saranno disponibili dopo l’estate.
Dosi separate a 4 e 12 settimane
I volontari saranno reclutati attraverso il sito del sistema sanitario nazionale (NHS). Un prelievo di sangue sarà effettuato per valutare la reazione del sistema immunitario. Un gruppo riceverà la seconda dose per valutare l’efficacia dopo 4 settimane, un altro gruppo dopo 12 settimane. Grande soddisfazione è stata espressa da Downing Street, dal ministro della Salute Matt Hancock, e da Nadhim Zahawi, il collega preposto a guidare e controllare la campagna di vaccinazione del Regno Unito. “Manteniamo così la leadership nel mondo, aiutando tutti. Perché nessuno è al sicuro, finché non lo siamo tutti – ha commentato il ministro -. Se capiamo meglio come potremmo utilizzare vaccini insieme, potremmo trovarci in una condizione di maggior forza nella campagna vaccinale non solo nel Regno Unito ma anche nel resto del Mondo”.
Superato il picco della seconda ondata
Quella operata nel Regno Unito è una scommessa dagli esiti quanto mai incerti, ma, stando agli studiosi britannici, un mix di vaccini diversi potrebbe addirittura fornire una risposta immunitaria superiore contro le nuove varianti del virus emerse in Gran Bretagna, Sud Africa e Brasile. Intanto il Paese ha superato i dieci milioni e mezzo di vaccinati con la prima dose e le autorità sanitarie hanno annunciato che il picco della seconda ondata di contagi è stata ormai superata. Il primo segno di ritorno alla normalità potrebbe essere il rientro degli studenti in aula dopo l’8 marzo.