New York, Starbucks: chiusi alcuni negozi in vista dell'insediamento di Biden

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La catena statunitense ha deciso di chiudere alcune delle sedi della Grande Mela in via precauzionale nella giornata di domenica 17 gennaio, la mossa è stata presa in via precauzionale per evitare eventuali disordini e proteste legate all'inizio ufficiale del mandato presidenziale

Domenica 17 gennaio, Starbucks ha deciso di chiudere alcuni dei suoi locali a New York in via precauzionale, in vista dell'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il timore della catena americana con sede a Seattle è che ci possano essere disordini e proteste nella Grande Mela. Nessun incidente è però stato segnalato.

Chiusura per i lavoratori che vivono fuori Manhattan

La chiusura dei negozi di Starbucks è ovviamente temporanea, ma è stata decisa dalla compagnia per un "eccesso di cautela", come scrive Associated Press. A spingere verso questa soluzione è stato il timore di potenziali disordini in occasione dell'insediamento di Biden. Ma anche e soprattuto il fatto che molti lavoratori che vivono fuori Manhattan rischiavano di rimanere bloccati a causa delle possibili proteste e non riuscire a tornare a casa qualora fossero stati interotti i servizi di trasporto o bloccate le strade.

Aumentata la sicurezza intorno alle sedi governative

Al momento non sono state registrate proteste di rilievo a New York. I funzionari pubblici della metropoli hanno affermato che non ci sono state minacce specifiche e credibili, relative alle elezioni o ai disordini del 6 gennaio a Washington. In ogni caso, secondo quanto riferito dal Dipartimento di polizia di New York, è stata comunque rafforzata la sicurezza intorno ad alcune delle sedi governative della Grande Mela a scopo precauzionale. La portavoce della nota catena, Jessica Conradson, ha affermato ad AP che gli store dovrebbero riaprire regolarmente nella giornata di lunedì.

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