Urbi et Orbi, il Papa durante messaggio di Natale: "Vaccino luce di speranza se per tutti"

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Sul vaccino anti-coronavirus, appellandosi ai governanti, il pontefice ha chiesto che a riceverlo per primi siano i poveri e i bisognosi. Donati intanto quattromila tamponi per la diagnosi da Covid-19 per i senza fissa dimora di Roma

"Cristo ci rende tutti fratelli, non contano le diversità culturali". Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio di Natale, prima della tradizionale benedizione Urbi et Orbi. "Grazie a questo Bambino, tutti possiamo chiamarci ed essere realmente fratelli: di ogni continente, di qualsiasi lingua e cultura, con le nostre identità e diversità, eppure tutti fratelli e sorelle", ha aggiunto. E sul vaccino anti-Covid, appellandosi ai governanti, ha chiesto che sia dato a tutti, per primi ai poveri e ai bisognosi, evitando che "le leggi di mercato e dei brevetti siano sopra le leggi della salute e dell'umanità".

"Abbiamo bisogno di fraternità"

"In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo più che mai bisogno di fraternità. E Dio ce la offre donandoci il suo Figlio Gesù: non una fraternità fatta di belle parole, di ideali astratti, di vaghi sentimenti", ma "una fraternità basata sull'amore reale, capace di incontrare l'altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni. Fratelli tutti", ha detto Papa Francesco.

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Donati quattromila tamponi per i senzatetto

Papa Francesco ha anche donato quattromila tamponi per la diagnosi del Covid-19, ricevuti dal pontefice come omaggio della Slovacchia. Grazie a un accordo con Roma Capitale e all'impegno dell'Elemosineria Apostolica, in collaborazione con l'Istituto di Medicina Solidale e l'Ifo San Gallicano, i test verranno utilizzati per far accedere alla diagnosi i senza fissa dimora della Capitale.

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