A favore dello scioglimento della Knesset, chiesto dai partiti d'opposizione Yesh Atid e Meretz, hanno votato in 61 (54 contrari). Ora la mozione passerà in Commissione per essere esaminata, poi seguiranno altre 3 letture in Aula plenaria per l’eventuale varo definitivo. Solo allora verrà sciolta e i deputati dovranno decidere la data delle nuove elezioni, da tenere tra marzo e giugno 2021: sarebbero le quarte in meno di due anni
La prima delle mozioni di sfiducia presentate in Israele contro il governo di Benjamin Netanyahu è stata approvata in lettura preliminare dal Parlamento. Il Paese fa così un passo verso nuove elezioni anticipate, che sarebbero le quarte in meno di due anni. A favore della mozione per lo scioglimento della Knesset, presentata dai partiti d'opposizione Yesh Atid e Meretz, hanno votato in 61. I contrari sono stati 54. Si apre la strada, così, a un lungo iter che si potrebbe concludere con il ritorno alle urne tra marzo e giugno 2021.
La mozione di sfiducia al governo israeliano
A favore della mozione di sfiducia, all’interno della maggioranza, hanno votato anche i deputati di Blu Bianco: il leader Benny Gantz aveva preannunciato la decisione con un duro discorso nei confronti del suo alleato nel governo di coalizione. L'unica possibilità per evitare nuove elezioni a marzo prossimo - se la mozione passerà in tutte le letture - è, secondo Blu Bianco, l'approvazione della finanziaria 2020 e di quella del 2021, osteggiate nella loro formulazione da Netanyahu. A favore della sfiducia anche la destra guidata da Naftali Bennett, quella del nazionalista laico Avigdor Lieberman, i laburisti (anche loro al governo), la sinistra. D’accordo anche la Lista Araba Unita, tranne 4 deputati della fazione islamica del partito che non si sono presentati al voto: una pattuglia, guidata da Mansur Abbas, che nelle scorse settimane ha aperto con una certa sorpresa al premier Netanyahu.
Cosa succede ora?
L'approvazione della mozione di sfiducia non porta automaticamente alla caduta del governo: ora la mozione passerà in Commissione per essere esaminata. Poi seguiranno altre 3 letture in Aula plenaria per l’eventuale varo definitivo. Solo allora la Knesset verrà sciolta e i deputati dovranno decidere la data delle nuove elezioni, da tenere tra marzo e giugno 2021. Se la mozione invece non dovesse concludere l'iter, il governo ha fino al 23 dicembre per far passare il bilancio 2020. In caso contrario, il Parlamento verrà automaticamente sciolto, con un ritorno alle urne fissato per il 23 marzo 2021, le quarte elezioni in due anni.