
Covid, nuove misure anti-contagio in Europa: come sta andando dopo le restrizioni
Spagna, Francia, Germania e Inghilterra e non solo: nel Vecchio Continente la seconda ondata di coronavirus ha portato diversi Paesi a correre nuovamente ai ripari per contenere la pandemia. Serve ancora tempo per capire se le ultime strette imposte dai governi nazionali siano destinate a frenare i contagi. Intanto, ecco un primo bilancio

Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Grecia sono soltanto alcuni tra i principali Paesi europei che dopo la seconda ondata di coronavirus hanno deciso di adottare nuove misure restrittive, se non lockdown. Serve ancora tempo per capire se le ultime strette imposte dai governi nazionali siano destinate a frenare i contagi. Intanto, ecco un primo e provvisorio bilancio
Lo speciale Coronavirus
In Spagna le decisioni su eventuali nuove restrizioni sono state affidate ai governi delle varie comunità autonome. Per questa ragione, nel Paese iberico non ci sono regole comuni a livello nazionale, ma ciascuna regione ha potuto adottare misure più o meno stringenti in base alla gravità della situazione
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Tra le comunità più colpite nella seconda ondata c'è quella di Madrid, dove a partire dal 23 ottobre sono state disposte nuove misure restrittive, ulteriormente inasprite il 4 novembre. Tra le disposizioni previste, il divieto di spostamenti fuori dal perimetro della propria città o, in alcuni casi, da zone specifiche della città stessa
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Secondo i dati del ministero della Sanità spagnola, il numero dei contagi rimane alto, ma negli ultimi giorni sembra si stia lievemente riducendo. Dai più di 20mila casi quotidiani da fine ottobre a inizio novembre (con picchi di 25mila), da tre giorni si rimane sotto quota 20mila. Ma El Pais, riprendendo le tabelle del ministero, rileva che è stato ridotto anche il numero dei tamponi dopo le misure di contenimento, ragion per cui non è possibile stabilire un'effettiva consequenzialità tra le strette e il minor numero di contagi
Covid, in Francia lockdown prolungato di 15 giorni
In Inghilterra, a partire dal 5 novembre, sono in vigore nuove misure restrittive che hanno escluso scuole e le università. Tra le limitazioni, il non poter incontrare all'aperto più di una persona non convivente. Vietate anche le riunioni in casa fra nuclei familiari diversi
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Il Regno Unito è il Paese con più decessi a livello europeo (50.457 morti). Basandoci sui dati di ieri, 12 novembre, è stato fra i primi 10 Paesi al mondo per numero di contagi giornalieri (20.412)

Per quanto riguarda la Francia, le misure restrittive sono state introdotte il 30 ottobre con un nuovo lockdown che ha comunque consentito le aperture di scuole, uffici, fabbriche e di tutto il settore pubblico

Come annunciato il 12 novembre dal premier francese Jean Castex, il lockdown è stato prolungato di altri 15 giorni. Se la situazione dei contagi migliorerà, dopo l'1 dicembre ci potrà essere l'eventuale riapertura dei negozi e un successivo "alleggerimento" delle misure per le vacanze di Natale, così da permettere ai francesi di ritrovarsi in famiglia. Rispetto alla prima settimana di novembre, gli ultimi dati sui contagi giornalieri mostrano una flessione (anche se rimangono sopra quota 30mila)

Castex ha spiegato che se i dati ospedalieri dovessero continuare a peggiorare, le autorità saranno costrette a varare nuove misure. Allo stato attuale, ha avvertito, il numero di pazienti ricoverati supera il picco del mese di aprile. "In Francia registriamo un ricovero ogni 30 secondi e un'ammissione in rianimazione ogni tre minuti", ha detto il premier. Ha inoltre aggiunto che "un decesso su quattro in Francia è ormai dovuto al coronavirus"

Anche la Grecia ha recentemente imposto nuove misure restrittive ancora più decise rispetto a quelle già varate lo scorso 7 novembre

Questo perché è stato registrato un aumento significativo delle infezioni quotidiane che hanno provocato pressione sul sistema sanitario. È stato decretato il 'coprifuoco' notturno dalle 21 alle 5: sono consentiti solo "spostamenti per lavoro e motivi di salute

Nell'ultimo mese i contagi giornalieri in Grecia hanno segnato una netta crescita (da 430 del 14 ottobre ai più di 3.316 di ieri, 12 novembre) ma è ancora troppo presto per stabilire se le nuove misure siano destinate a frenare l'epidemia nel Paese