Un'inchiesta esclusiva del quotidiano inglese ricostruisce la reazione di Bruxelles alla richiesta del nostro Paese nei giorni in cui i contagi triplicavano
"L'appello dell'Italia per un aiuto urgente" all'inizio dell'epidemia di Covi-19, "è stato ignorato mentre il coronavirus percorreva l'Europa". E' qunato riferisce il "Guardian" in un articolo in cui, con la collaborazione del Bureau of Investigative Journalism, ricostruisce i passaggi di come l'Europa sia diventato l'epicentro della pandemia dopo la Cina e denuncia il "silenzio scioccante" con cui la Ue ha accolto la richiesta di Roma, quando il numero dei contagi nel nostro Paese triplicava ogni 48 ore (tutti gli aggiornamenti sul Coronavirus in tempo reale).
"Nessuno in grado di affrontare la crisi"
Secondo il quotidiano britannico, il 26 febbraio, "un messaggio urgente è stato inviato da Roma alla Commissione europea al palazzo Berlaymont a Bruxelles. Le specifiche di quello di cui aveva bisogno l'Italia sono state caricate sul sistema Cecis della Ue (Common Emergency Communication and Information System".
"Nessuno Stato membro ha risposto alla richiesta dell'Italia", riferisce il commissario europeo, Janez Lenarcic, responsabile per la gestione delle crisi, "il che significa che non era solo l'Italia a non essere preparata alla crisi, nessuno lo era". "Non si è trattato di mancanza di solidarietà', ma di mancanza di equipaggiamenti, non eravamo in grado di aiutarla", ha aggiunto il commissario.
I ritardi e le inefficienze
Nel lungo pezzo di inchiesta si racconta, con date, documenti ed eventi precisi, di come la tragedia che ha sconvolto l'Eurpopa sia una "storia di disattenzione dei media, distratti dalla Brexit in quel periodo, di funzionari europei impreparati o senza reali poteri per imporre un'azione congiunta, di ministri della Salute che non riuscivano a convincere i capi di governo e i ministri delle Finanze della necessità di agire.