Huawei, giuristi ed ex ministri Canada chiedono rilascio Meng Wanzhou. Ma Trudeau rifiuta

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Un gruppo di 19 personalità di alto profilo, tra cui ex parlamentari e alti diplomatici scrive al premier, chiedendo lo stop alle procedure di estradizione della direttrice finanziaria del colosso cinese negli Usa anche per consentire il rilascio di due canadesi arrestati da Pechino. Trudeau però teme che tale azione possa creare un pericoloso precedente

In Canada il caso di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei e figlia del fondatore del colosso della tecnologia cinese, arrestata nel dicembre 2018 a Vancouver su richiesta degli Usa, è al centro di un dibattito. Da un lato c’è la posizione espressa in una lettera con le 19 firme di un gruppo di personalità di alto profilo, tra cui ex parlamentari, giuristi e alti diplomatici, che chiede la fine alle procedure per l’estradizione negli Usa della donna. Due le motivazioni principali: potrebbe essere una mossa decisiva per liberare due canadesi arrestati in Cina poco dopo il fermo della manager di Huawei, potrebbe dare al Canada la possibilità di "ridefinire il suo approccio strategico alla Cina”.  Dall’altro lato c’è però il premier Justin Trudeau, destinatario della missiva, che ha rifiutato la richiesta, sostenendo che  un’azione del genere possa creare un precedente pericoloso per il Canada.

La lettera per il rilascio di Meng Wanzhou

"Porre fine al processo di estradizione di Meng Wanzhou e riportare a casa i due Michaels”, questo l’appello che si legge nella petizione, datata 23 giugno e indirizzata a Trudeau. Il riferimento è a Michael Spavor, consulente d’affari con base a Pyongyang e a Michael Kovrig, ex diplomatico che lavora per una società internazionale di risk assessment. I due sono stati arrestati in Cina subito dopo Meng Wanzhou e sono ora in regime di carcere duro con l’accusa di spionaggio. Nella lettera, i firmatari, citando un parere legale pubblicato all'inizio di questa settimana da un avvocato di Toronto, affermano che il Canada ha la possibilità di intervenire per il rilascio della manager di Huawei.

I due canadesi detenuti in Cina

"I due Michaels - si legge nella lettera - sono stati presi per rappresaglia dopo l'arresto in Canada di Meng Wanzhou. Crediamo che i due Michaels rimarranno nelle loro celle cinesi fino a quando Meng non sarà libera di tornare in Cina”. I firmatari affermano che Kovrig e Spavor sono tenuti in condizioni "equivalenti alla tortura" e il lungo processo di estradizione di Meng potrebbe significare ulteriori guai per i canadesi. La lettera è stata firmata, tra gli altri dall'ex giudice della Corte suprema Louise Arbor, dall'ex ministro degli affari esteri liberale Lloyd Axworthy, dall'ex ministro degli affari esteri conservatore Lawrence Cannon, dall'ex senatore conservatore Hugh Segal e dall'ex leader NDP Ed Broadbent.

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Il rifiuto di Trudeau

Il primo ministro canadese Trudeau ha però respinto la richiesta di rilascio contenuta nella lettera. Secondo il premier  farlo "metterebbe in pericolo" i canadesi all'estero aprendo alla possibilità di potenziali detenzioni casuali. Il Canada definisce gli arresti di Kovrig e Spavor "arbitrari" e Trudeau ha dichiarato che esiste un "legame diretto", anche se la Cina ha negato.  Secondo Trudeau è in gioco lo Stato di diritto, anche se “è ovvio che la Cina ha montato un caso giudiziario per motivi politici e noi lo deploriamo”.

Chinese police guard the entrance to the closed Xinfadi market in Beijing on June 13, 2020. - Eleven residential estates in south Beijing have been locked down due to a fresh cluster of coronavirus cases linked to the Xinfadi meat market, officials said on June 13. (Photo by GREG BAKER / AFP) (Photo by GREG BAKER/AFP via Getty Images)

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