L'ispettore generale dell'Air Force ha avviato un’indagine per verificare se sono stati impropriamente utilizzati due aerei militari per voli di ricognizione tesi a sorvegliare, in supporto alle autorità civili, le recenti proteste a Washington e Minneapolis. Lo riporta il New York Times, citando un portavoce dell'aviazione statunitense, secondo cui l'inchiesta è partita da alcune preoccupazioni condivise anche dal capo del Pentagono
L'ispettore generale dell'Air Force statunitense ha avviato un’indagine per verificare se sono stati impropriamente utilizzati due aerei militari per voli di ricognizione tesi a sorvegliare, in supporto alle autorità civili, le recenti proteste antirazziste a Washington e Minneapolis a seguito della morte di George Floyd. Lo riporta il New York Times, citando un portavoce della aviazione statunitense, secondo cui l'inchiesta è partita da alcune preoccupazioni condivise anche dal capo del Pentagono Mark Esper. A preoccupare, in particolare, è una possibile violazione delle libertà civili.
La Difesa nega
L'indagine, condotta dal generale Sami Said, sarebbe partita dopo la segnalazione di alcuni rappresentanti del Congresso. Gli aerei sono in dotazione alla Guardia nazionale. Il Pentagono ha subito escluso che siano stati usati per controllare i manifestanti, violando così i loro diritti civili. La scorsa settimana, il sottosegretario alla Difesa, Joseph Kernan, in una lettera inviata alla commissione Intelligence della Camera, ha riferito che il presidente Donald Trump non ha mai ordinato di utilizzare gli aerei per tale scopo.
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Le proteste per la morte di George Floyd
La morte di George Floyd ha scatenato in tutti gli Stati Uniti un'ondata di proteste, estese in seguito in quasi tutto il mondo sull'onda del movimento Black lives matter. La prima cerimonia funebre per George Floyd è stata celebrata il 4 giugno a Minneapolis. Migliaia di persone si sono riversate in strada per commemorarlo. Cinque giorni più tardi una cerimonia si è svolta anche nella chiesa di Fountain of Praise a Houston in Texas, dove parenti e amici hanno potuto dare l'ultimo saluto al 46enne afroamericano.