Decine di personalità del mondo della musica, della cultura e del cinema, hanno firmato un manifesto-petizione per evitare una strage in Amazzonia. I morti da coronavirus, nel Paese sudamericano, hanno superato quota 7mila
Gli indigeni dell'Amazzonia sono a rischio "genocidio" a causa dell'epidemia di coronavirus. È l'allarme lanciato da artisti, scienziati e intellettuali in una lettera aperta al presidente brasiliano, Jair Bolsonaro. Dito puntato contro il pericolo per questi popoli rappresentato da "un contagio introdotto da forestieri che entrano nelle loro terre illegalmente" (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)
L'appello di Salgado
Promotore dell’iniziativa il celeberrimo fotoreporter Sebastiao Salgado che al Guardian ha denunciato: "Siamo alla vigilia di un genocidio". Tra i firmatari Madonna, Oprah Winfrey, Brad Pitt, Paul McCartney, Gisele Bundchen, Naomi Campbell, Mario Vargas Llosa, Ai Weiwei, Norman Foster e Meryl Streep. "Cinque secoli fa, questi gruppi etnici sono stati decimati da malattie portate dai colonizzatori europei...ora, con questo nuovo flagello che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Brasile (potrebbero) scomparire completamente perché non hanno alcun mezzo per combattere il Covid-19", hanno scritto (LE TAPPE - I PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CASI).
In Brasile oltre 6.700 morti
Da qui, l'esortazione affinché minatori e disboscatori illegali siano espulsi immediatamente dalle terre indigene per impedire loro di importare un virus che ha ucciso oltre 240mila persone in tutto il mondo, tra cui 7.025 in Brasile. Nel Paese latinoamericano la città più colpita è proprio Manaus, capitale dello Stato d'Amazzonia (FOSSE COMUNI A MANAUS) dopo si trova parte della riserva Yanomani. Salgado spera nella pressione internazionale per spingere ad agire Bolsonaro, criticato duramente per l'atteggiamento 'negazionista' rispetto all'epidemia e per aver dato mano libera al disboscamento nel polmone della Terra.