Il vicepresidente della Commissione europea a Sky Tg24 sulla situazione dell’Ue alle prese con l’emergenza coronavirus: “Grossa sfida per tutta l’Unione”. Poi assicura che i “costi sanitari diretti e indiretti saranno interpretati in modo sufficientemente ampio”
Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, ha parlato a Sky Tg24 della situazione dell’Ue, alle prese con l’emergenza coronavirus e in attesa di trovare le misure più adatte per aiutare i Paesi membri ad affrontare la crisi economica successiva a quella sanitaria (Aiuti per la pandemia: ultima chiamata per l’Europa - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LE GRAFICHE SULL'ITALIA).
Dombrovskis: “Grossa sfida per tutta l’Unione europea”
Rivolgendosi a quegli italiani che hanno perso fiducia nell’Unione europea, Dombrovskis ha detto: “Prima di tutto, sappiamo che questa crisi è arrivata come una grossa sfida per l’Italia, che è stata uno dei primi Paesi colpiti, ma è arrivata come grossa sfida per tutta l’Unione europea. In una situazione nuova ci vuole tempo per reagire e trovare la soluzione giusta e per rispondere, ma penso che ora stiamo davvero vedendo che l’Unione europea è capace di reagire e di rispondere in modo coordinato e con spirito di solidarietà, come dovrebbe essere” (LE TAPPE - I PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CONTAGI - LA MAPPA DEL CONTAGIO - FOTO SIMBOLO).
“Pronti a esplorare tutte le opzioni all’interno del Trattato”
Dombrovskis ha parlato anche delle ipotesi sul tavolo per affrontare la crisi. Alla domanda se la mutualizzazione del debito fosse ancora un’opzione sul tavolo, oppure se l’unica soluzione politicamente accettabile sia quella di utilizzare il budget europeo per garantire l’emissione di titoli, ha risposto: “Quando l’Eurogruppo ha discusso non solo la risposta alla crisi ma anche la fase di ripresa ci sono state discussioni anche sul cosiddetto fondo per la ripresa. Dal punto di vista della Commissione ciò che è importante è che tutti questi tipi di iniziative vengano in cima della nostra proposta per il Quadro finanziario pluriennale, in pratica completando quello che possiamo fare attraverso il bilancio europeo e non alle spese per gli obiettivi all’interno del Mff. Ma da questo punto di vista come è stato detto dalla Commissione europea siamo pronti a esplorare tutte le opzioni all’interno del Trattato”.
“Stati membri dell’Eurozona avranno accesso alla linea di credito a condizioni migliorate del Mes”
Riguardo alle differenze tra le condizioni tradizionali del Mes (COS'È) e quelle stabilite per l’uso per le spese sanitarie, il vicepresidente della Commissione europea ha spiegato: “Tutti gli Stati membri dell’eurozona avranno accesso alla linea di credito a condizioni migliorate del Mes (2% del PIL come riferimento per questo finanziamento) e l’unico requisito sarebbe che gli Stati membri spendano questi soldi in questioni legate direttamente o indirettamente alla sanità, alla prevenzione, in pratica per fornire risposte all’attuale crisi per il coronavirus. Dunque, attualmente non sono previste altre condizioni per poter usare il Mes, perciò da questo punto di vista possiamo dire che è un approccio completamente diverso. Non stiamo parlando delle classiche condizionalità macroeconomiche come è stato, ad esempio, nei passati programmi per la Grecia o per Cipro. Per quanto riguarda il coordinamento delle politiche economiche e di bilancio, sarà fatto attraverso i consueti strumenti, come ad esempio il semestre europeo, ma anche lì ci saranno delle grosse differenze perché attualmente abbiamo attivato la cosiddetta clausola di salvaguardia generale, dunque gli Stati membri non sono soggetti agli obiettivi di deficit e debito e si rifletterà anche nel nostro ciclo primaverile del semestre europeo dove coordineremo le politiche macroeconomiche e di bilancio: siamo già d’accordo che avrà degli input molto semplificati da parte degli Stati membri dato l’alto livello di incertezza che stiamo fronteggiando in economia in questo momento e inoltre in termini di direzione politica si concentrerà sulla risposta alla crisi e su come assicurare e sostenere la ripresa subito dopo”.
“Costi sanitari diretti e indiretti saranno interpretati in modo sufficientemente ampio”
Alla domanda se i costi indiretti includano anche i costi legati al lockdown, Dombrovskis ha risposto: “Questo è qualcosa che deve essere determinato dagli organi decisionali del Mes, che è uno strumento intergovernativo, ma è stato ben chiarito dal presidente dell’Eurogruppo, sia nell’Eurogruppo stesso che pubblicamente, che i costi sanitari diretti e indiretti saranno interpretati in modo sufficientemente ampio”. Infine, sulle condizioni in cui si potrà riattivare il Patto di stabilità, Dombrovskis ha concluso: “Quando questa crisi sarà finita, non posso darvi una data specifica al momento, ma anche allora sarà chiaro e dovremo accettare che gli Stati membri avranno un livello più alto di deficit e di debito rispetto a prima della crisi quindi ricominceremo da un punto di partenza diverso”.