Coronavirus, nel Regno Unito altre 3 settimane di lockdown. Nessuna proroga alla Brexit

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L’annuncio è arrivato da Raab, supplente del premier convalescente Johnson, sullo sfondo dei 103mila positivi accertati e delle oltre 13mila vittime. Downing Street spiega che non chiederà alla Ue un’estensione del periodo di transizione in scadenza il 31 dicembre

Il Regno Unito proroga il lockdown imposto causa coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - “IO RESTO A CASA”) per almeno altre 3 settimane, sullo sfondo degli oltre 103mila contagiati accertati e dei 13.839 decessi da Covid-19. L’annuncio, formulato sulla base delle raccomandazioni di un comitato di consulenti scientifici del governo britannico, è arrivato da Dominic Raab, ministro degli Esteri e attuale supplente del premier convalescente Boris Johnson. Raab ha detto che le restrizioni introdotte lo scorso 23 marzo stanno funzionando, ma che non è certo che il picco sia stato superato. Nello stesso giorno un portavoce di Downing Street ha chiarito che l'esecutivo non utilizzerà l'attuale crisi sanitaria per avanzare alcuna richiesta di estensione del periodo di transizione della Brexit (TUTTE LE TAPPE) all'Unione europea. La fase intermedia dell’uscita del Regno Unito dall’Ue terminerà quindi come previsto il prossimo 31 dicembre, al contrario di quanto suggerito da alcuni esponenti dell’opposizione laburista. (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LE GRAFICHE CON I DATI).

Downing Street: “Ora abbiamo bisogno di flessibilità”

“Allungare la transizione significherebbe semplicemente protrarre i negoziati, protrarre l’incertezza per il business e rinviare il momento del recupero del controllo dei nostri confini”, ha spiegato il portavoce di Downing Street, aggiungendo che Johnson sarebbe pronto a dire di no anche se la proposta arrivasse dall’Ue. Tra le motivazioni della presa di posizione c'è anche proprio l’attuale pandemia: un allungamento dei tempi della Brexit, ha detto il portavoce del premier, “significherebbe restare legati a vincoli della legislazione europea in una fase in cui avremo bisogno di maggior flessibilità economica e legislativa per gestire la risposta del Regno Unito agli effetti dell’epidemia da coronavirus”.

Coronavirus, nelle ultime 24 ore 861 nuove vittime 

Nel frattempo i numeri della pandemia nel Paese sono tornati a salire, sebbene non oltre il record dei 980 decessi in un solo giorno registrato la scorsa settimana. Secondo i dati diffusi dal ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore negli ospedali britannici sono morte 861 persone contagiate dal coronavirus, contro le 761 di ieri. Uno studio dell’Office for National Statistics (Ons), l’equivalente dell’Istat italiano, ha intanto dimostrato che il 91% delle quasi 4mila vittime del Covid-19 registrate nel mese di marzo in Inghilterra e Galles soffriva di patologie preesistenti significative. Si tratta soprattutto di patologie cardiache, demenza senile e Alzheimer e, in proporzioni inferiori, di insufficienze respiratorie croniche o polmoniti legate ad altri ceppi influenzali.

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