Coronavirus, in Francia 357 morti nelle ultime 24 ore: è il dato più basso in 7 giorni

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Il totale delle vittime è 8.078. Di questi, 2.189 sono deceduti in case di cura per anziani mentre 5.889 negli ospedali. Sono 28.891 i ricoverati, mentre quelli in terapia intensiva sono 6.978. Anche questa cifra si sta riducendo giorno dopo giorno

In Francia sono stati registrati altri 357 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, portando il totale delle vittime a 8.078. Si tratta del dato più basso in quest’ultima settimana (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE NOTIZIE DELLA FARNESINA SULLA FRANCIA). Di questi, 2.189 sono deceduti in case di cura per anziani mentre 5.889 negli ospedali. Sono 28.891 i ricoverati, 748 in più rispetto a ieri, mentre quelli in terapia intensiva sono 6.978 (+140). Una cifra, fa notare la direzione della Sanità, che resta positiva ma che si riduce giorno dopo giorno (LE TAPPE - LE GRAFICHE SULL'ITALIA - I PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CONTAGI).

Oltre 207mila candidati per lavorare nei campi

Intanto, alla campagna “Braccia per riempire il tuo piatto” lanciata dal ministro dell'Agricoltura francese, Didier Guillaume e rivolta a chi è confinato, licenziato o in cassa integrazione affinché si unisca "al grande esercito dell'agricoltura francese”, hanno risposto 207mila candidati. Stando ai dati del Journal du Dimanche, i volontari sono stati davvero un esercito dal 24 marzo, giorno dell'appello del ministro, al punto da superare l'esigenza delle 200.000 persone manifestata dal settore, colpito fra l'altro dalla chiusura delle frontiere che impedisce ai braccianti stranieri di partecipare alle raccolte stagionali. Il ministro Guillaume si era rivolto "all'esercito dell'ombra, alle donne e agli uomini che hanno voglia di lavorare" e sono disposti a farlo sui campi coltivati in Normandia, nella Loira o nell'Ardeche, ovunque nelle fertili campagne di Francia. Almeno, si era detto, per la durata del confinamento, o della cassa integrazione o - nella peggiore delle ipotesi - nel caso di imminente disoccupazione.

Le perplessità degli imprenditori

Se i risultati hanno superato le attese sul piano dell'afflusso, non così sembra essere su quello della resa. Secondo Le Figaro, che ha pubblicato un'inchiesta sul nuovo fenomeno della riconversione da confinamento, molti sono gli imprenditori agricoli scettici: "Se dovessi davvero scegliere - dice uno, intervistato dal quotidiano - prenderei dei locali". Secondo lui, chi arriva dalle città "manca di motivazione e ogni mattina mi ritrovo con uno o due persone che non si presentano. Per piantare i semi dietro alla mia macchina che passa sui campi bisogna per forza essere in 9, non uno di meno. Si tratta di un lavoro fisico - continua - dubito che un volontario non allenato, che magari faceva il parrucchiere o il barista, sia abbastanza preparato". 

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