"Rimani a casa, salva vite, proteggi il sistema sanitario", si legge negli avvisi che arrivano sui telefoni, dopo il lockdown imposto dal premier Boris Johnson. Nel Paese sono oltre 6.700 i casi registrati, con 336 vittime
Messaggi a tappeto sono partiti dal governo britannico, inclusi sms telefonici, per intimare ai cittadini del Regno Unito di "stare in casa", dopo il lockdown annunciato ieri in televisione alla nazione dal primo ministro Boris Johnson per fronteggiare l'emergenza coronavirus. "Stai in casa, proteggi l'Nhs" (il sistema sanitario britannico), si legge nell'avviso, con allegato il link del sito ufficiale cui si rimanda per "ulteriori informazioni". Secondo la mappa elaborata dalla Johns Hopkins University, che traccia il contagio nel mondo, sono 6.726 i casi di coronavirus registrati finora nel Regno Unito, con 336 vittime e 140 guariti. Intanto questa mattina la metro di Londra è apparsa affollata, nonostante il lockdown. Ma tra i passeggeri c'è chi lamenta: è a causa delle corse ridotte (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE INFO DELLA FARNESINA SUL REGNO UNITO).
La campagna dell’Nhs
Fra le indicazioni riportate nel sito, vi sono le disposizioni di base date da Johnson e che hanno effetto immediato: uscire "solo per comprare il cibo, per ragioni di salute o per un lavoro essenziale"; "stare a 2 metri (6 piedi) dalle altre persone"; "lavarsi le mani non appena si rientra in casa". La campagna d'informazione e mobilitazione della gente è ispirata a tre slogan: "Stay at home" (Stai a casa); "Protect the Nhs" (Proteggi il National Health Service); "Save lives" (Salva vite umane, con allegato il simbolo di un cuore).
Metro di Londra affollata
Questa mattina alcune linee della metro di Londra sono apparse affollate nei tradizionali orari di punta malgrado la direttiva del premier di restare a casa salvo limitatissime eccezioni. Molte foto sono rimbalzate sui social. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan ha ricordato su Twitter che i trasporti pubblici vanno usati solo da chi si deve spostare per motivi di lavoro davvero indispensabili e non può lavorare da casa. Altrimenti ci saranno "più persone che moriranno", ammonisce. Fra i passeggeri c'è chi lamenta tuttavia come la riduzione del numero di treni, servizi e stazioni disponibili decisa fin dai giorni scorsi dallo stesso Khan stia contribuendo ad accrescere l'affollamento invece che scoraggiarlo.