Coronavirus, Spagna in ginocchio. A Madrid il Palazzo del ghiaccio usato come obitorio

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Quasi 40mila i contagi - tra cui 5.400 operatori sanitari - e più di 2.700 le vittime. Il picco di decessi ha costretto le autorità di Madrid a utilizzare un centro commerciale con pista di pattinaggio come obitorio provvisorio. Mancano anche bare e posti letto

La Spagna è uno dei Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus. Secondo gli ultimi dati, sono quasi 40mila i contagi - di cui 6.584 nelle ultime 24 ore - e più di 2.700 le persone morte, con 514 vittime nell'ultimo giorno (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). Il ministero della Sanità ha reso noto che a livello nazionale 2.636 pazienti sono in terapia intensiva, altri 3.794 sono guariti. La regione di Madrid è la più colpita con 1.535 morti e 12.352 contagiati.

La pandemia si sta estendo in maniera molto rapida. A differenza dell'Italia, dove l’80% delle vittime è concentrata in tre regioni, in Spagna c’è stato un veloce aumento di casi in aree che erano prima immuni. Lunedì è cominciata la seconda settimana di confinamento dei cittadini. Il picco di decessi ha costretto le autorità di Madrid a utilizzare la struttura del Palazzo del Ghiaccio, un centro commerciale con pista di pattinaggio nel distretto di Hortaleza, come obitorio provvisorio. "Considerato il progressivo aumento del numero dei defunti e l'impossibilità degli obitori di garantire la sepoltura entro il periodo stabilito, la società concessionaria Ice Palace ha ceduto le sue strutture per ospitare questi corpi in attesa che la situazione torni gestibile", spiegano dal Consiglio comunale di Madrid (LE INDICAZIONI DELLA FARNESINA PER LA SPAGNALA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO).

Oltre 5.400 operatori sanitari contagiati

Intanto sono saliti a 5.400 gli operatori sanitari contagiati, 2.000 in più negli ultimi 2 giorni. Lo ha comunicato Fernando Simon, direttore del centro di coordinamento delle emergenze del ministero della Salute, come riporta El Mundo. Simon ha ipotizzato che "i primi due o tre focolai negli ospedali abbiano colpito maggiormente il personale sanitario" e ha parlato della mancanza di protezioni perché "i problemi di accesso al mercato si stanno verificando a livello globale, non c'è una facile disponibilità, stiamo lavorando per risolvere la situazione".

Mancano le bare

Nella capitale spagnola mancano le bare e il sindaco José Luis Martínez-Almeida è stato costretto a sospendere l'attività dell'impresa municipale di servizi funebri, messa a dura prova da un ritmo che negli ultimi giorni ha raggiunto i 150 funerali quotidiani. Le imprese inoltre sono a corto di dispositivi di protezione, indispensabili per garantire che i funerali non diventino nuove fonti di infezione. Per far fronte alla saturazione raggiunta dalle pompe funebri, si cercano altre soluzioni temporanee dove mettere le salme, in attesa di poterle cremare o seppellire (LE FOTO SIMBOLO - I PAESI DOVE SI REGISTRA IL MAGGIOR NUMERO DI CONTAGI).

Anche l’esercito in campo

L'esercito spagnolo, da giorni sceso in campo per cercare di arginare l'emergenza nel Paese iberico, ha trovato in condizione di totale abbandono alcuni anziani pazienti ricoverati nelle case di riposo, persone a volte addirittura già morte ma lasciate nei letti. A confermare le voci che erano circolate con insistenza è stato il ministro della Difesa. E la magistratura ha aperto un’indagine. Il ministro Margarita Robles ha spiegato che il governo sarà "inflessibile nel controllare come vengono accuditi gli anziani" nelle case di riposo.

La crisi economica

Per far fronte alla situazione, il governo è intenzionato a chiedere al parlamento di prolungare fino all'11 aprile le misure di rigido confinamento dei cittadini decise dal consiglio dei ministri e che ricalcano quanto già fatto in precedenza dall'Italia. Nei giorni scorsi il Paese ha anche blindato le frontiere terrestri e chiuso scuole, negozi non essenziali, hotel, ristoranti, discoteche e bar. Oltre all'emergenza sanitaria, ci sarà poi da fare i conti con i danni riportati dall'economia, costretta alla paralisi. I centri studi più accreditati prevedono un crollo del Pil che in Spagna sarà nell'ordine dell'1,7%. Quasi 300.000 i posti di lavoro che rischiano di essere distrutti, secondo il centro Ceprede. Le regioni che saranno più colpite saranno la ricca Catalogna, Madrid e l'Andalusia. Finora è stata approvata dal Consiglio dei ministri una linea di garanzie del valore di 20 miliardi per dare liquidità alle imprese e ai lavoratori autonomi.

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