Il presidente annuncia le prime misure concrete contro il contagio: da venerdì 13 stop a viaggi da Europa per 30 giorni: la decisione riguarda stranieri che negli ultimi 14 giorni prima dell’arrivo negli Usa sono stati in uno dei 26 Paesi dell'area Schengen. Esclusa Gb
Viaggi dall’Europa agli Usa sospesi per 30 giorni, a partire dalla mezzanotte di venerdì 13 marzo (le 5 del mattino in Italia): è questa la misura "dura ma necessaria" annunciata dal presidente statunitense Donald Trump in un breve discorso alla nazione dallo studio Ovale sull'emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), che anche negli Usa si sta aggravando giorno dopo giorno. Il bando non include la Gran Bretagna, nonostante siano già stati confermati centinaia di casi. Il presidente americano ha criticato l'Europa per non aver agito in modo sufficientemente veloce per affrontare il "virus straniero" e ha sostenuto che i cluster Usa sono stati "seminati" da viaggiatori europei. In una nota, il segretario ad interim della Sicurezza interna americano Chad Wolf, ha precisato che la decisione del presidente Trump riguarda gli stranieri che negli ultimi 14 giorni prima del loro arrivo previsto negli Stati Uniti sono stati in uno dei 26 Paesi dell'area Schengen (di cui non fa parte la Gran Bretagna). Fanno eccezione i residenti permanenti, i familiari più vicini di cittadini Usa ed altri individui descritti nella proclamazione del presidente (OMS DICHIARA PANDEMIA - LA DIFFUSIONE GLOBALE IN UNA MAPPA).
“Da noi risposta veloce”
"Abbiamo fatto una mossa salvavita con la Cina, ora dobbiamo intraprendere la stessa azione con l'Europa", ha spiegato Trump elogiando la risposta "veloce e professionale" da parte degli Usa. Il provvedimento, ha precisato, non riguarda i cargo commerciali e le restrizioni saranno adeguate in base alle condizioni sul terreno. La Casa Bianca ha reso noto che il tycoon ha cancellato due comizi previsti in settimana in Colorado e in Nevada: "per eccesso di prudenza”. Cancellato anche l'evento previsto per il 19 marzo a Milwaukee, in Wisconsin, “Catholics for Trump”.
Le mosse economiche
Il tycoon ha annunciato altre misure per alleviare la crisi economica causata dalla pandemia: ha promesso un'azione di emergenza per fornire aiuto finanziario ai lavoratori che sono ammalati, in quarantena o che si stanno prendendo cura di altri contagiati, e ha ordinato alla Small Business Administration di fornire capitali e liquidità alle piccole e medie aziende colpite, e anche prestiti agevolati. Inoltre ha chiesto al Tesoro di rinviare di tre mesi senza interessi o penalità il pagamento delle tasse per certe aziende e certe persone colpite dalla crisi: una mossa che a suo avviso inietterà "200 miliardi di dollari di liquidità supplementare nell'economia". Infine ha chiesto al Congresso americano di votare una riduzione delle tasse sui salari, ma finora da Capitol Hill trapela scetticismo bipartisan, con i dem che si preparano a chiedere al presidente di dichiarare lo stato di emergenza nazionale e di utilizzare tutti i 40 miliardi di dollari disponibili nel fondo anti calamità a disposizione della Fema, la protezione civile americana. "Questa non è una crisi finanziaria, è solo un momento temporaneo che supereremo insieme come nazione e come mondo", ha rassicurato Trump, mentre a Wall Street si assiste ad uno storico crollo. "Stiamo usando i pieni poteri" del governo e del settore privato per proteggere il popolo americano, ha garantito.
Nba si ferma, primo caso a Capitol Hill
Mentre parlava Trump, la Nba ha deciso di sospendere la stagione a tempo indeterminato dopo che un giocatore degli Utah Jazz è stato trovato positivo. Primo caso confermato di coronavirus anche al Congresso Usa: si tratta di un membro dello staff della senatrice dem Maria Cantwell, dello stato di Washington, uno dei più colpiti dalla pandemia. La senatrice chiuderà il suo ufficio nella capitale e il suo staff lavorerà da remoto.