La votazione ha contato 621 favorevoli, 49 contrari e 13 astenuti. Esulta Farage, che per l’occasione indossa calzini con la bandiera del Regno Unito. Gli eurodeputati si sono tenuti per mano e hanno cantato la canzone tradizionale scozzese “il valzer delle candele”
Bandiere, lacrime e abbracci. Con una votazione storica, il Parlamento europeo ha detto addio ai britannici approvando a larghissima maggioranza l'accordo sulla Brexit (TUTTE LE TAPPE - FOTOSTORIA): 621 i sì, 49 i contrari e 13 gli astenuti. Emozioni forti quelle del dibattito che ha preceduto il voto: da un lato l’esultanza degli esponenti del Brexit Party, capeggiati dal loro leader Nigel Farage, dall’altro le altre famiglie politiche e gli eurodeputati scozzesi, che hanno sottolineato che la "Scozia è una nazione europea". Ora si avvia la seconda fase del divorzio, quella dei negoziati sulle relazioni future fra Londra e Bruxelles: domani il Consiglio tramite procedura scritta darà il via libera al divorzio, con un voto a maggioranza qualificata, mentre nella notte tra venerdì 31 gennaio ed il primo febbraio le bandiere della Union Jack non sventoleranno più davanti alle tre sedi istituzionali del Parlamento. (COSA SUCCEDE A LAVORATORI E TURISTI - LA CORSA CONTRO IL TEMPO PER FAR SUONARE IL BIG BEN)
Lasciano 73 eurodeputati britannici
Dopo quasi tre anni e mezzo, da quando è stato indetto il referendum, gli eurodeputati britannici lasciano quindi Bruxelles e Strasburgo. Toccante il momento in cui, subito dopo il voto, gli eurodeputati si sono tenuti mano nella mano e hanno cantato una canzone tradizionale scozzese Auld Lang Syne, nota come il valzer delle candele. Sono 73 gli eurodeputati britannici che lasciano i loro seggi che saranno ripartiti fra i restanti Paesi, mentre una parte verrà congelata in vista di eventuali futuri ingressi. Si passerà dagli attuali 751 seggi a 705. Dei 27 seggi ridistribuiti tra diversi Paesi, tre andranno all'Italia: a febbraio entrano nell'emiciclo Vincenzo Sofo (Lega), Sergio Berlato di Fratelli d'Italia e Salvatore De Meo per Forza Italia.
Farage: amiamo l’Europa, odiamo l’Unione europea
Farage, che per l’occasione ha indossato dei calzini con la bandiera del Regno Unito, si è augurato che la Brexit porti a un "dibattito in tutta l'Europa", una Europa che "noi adoriamo, mentre "odiamo l'Unione europea". In mattinata, Farage aveva paragonato il divorzio dall'Unione alla decisione di Enrico VIII di staccarsi dalla Chiesa di Roma.
Von del Leyen: l'Ue non starà "mai lontana"
Contrarietà invece tra le altre famiglie politiche, a partire dal Ppe, Socialisti e democratici e Liberali, hanno sottolineato il "momento triste". Dal commissario Paolo Gentiloni è arrivato l'avvertimento a "lavorare per avere degli accordi che impediscano qualsiasi ripercussione economica negativa, consapevoli del fatto che, se ci saranno difficoltà, le ripercussioni negative saranno alla fine purtroppo più negative per il Regno Unito che per l'insieme dell'Ue". E se il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha preferito la parola "arrivederci" rispetto all'addio, la presidente dell'esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha promesso ai deputati britannici che l'Ue non starà "mai lontana".