L’esplosione è avvenuta in un checkpoint, in un sobborgo della capitale somala. I medici danno un bilancio provvisorio di almeno 92 morti e 128 feriti. Tra le vittime della strage ci sono molti bambini e studenti universitari. Al Shabaab rivendica responsabilità
Un'autobomba è esplosa in un checkpoint in un sobborgo di Mogadiscio, capitale della Somalia, causando diverse decine di morti, almeno 92 secondo fonti ospedaliere. Oltre 120 persone sono rimaste ferite nell'attentato, poi rivendicato da Al Shabaab. Un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di un'autovettura e la polizia ha parlato di una deflagrazione "devastante". Si tratta di uno degli attacchi più sanguinosi nella capitale somala da anni. Tra le vittime ci sono sono bambini, ma anche almeno 17 studenti dell'Università privata di Benadir, che viaggiavano su un pullman che transitava sul luogo dell'esplosione.
Il bilancio provvisorio: decine di morti
Il bilancio è ancora provvisorio. Fonti ospedaliere parlano di almeno 92 vittime e 128 feriti, ma aggiungono che il numero dei morti è destinato probabilmente ad aumentare: molti feriti stanno morendo a causa della scarsa disponibilità di sangue per le trasfusioni. Tra le vittime, ha riferito il deputato Abdirizak Mohamed, ex ministro della Sicurezza Nazionale, "17 agenti di polizia, 73 civili e 4 stranieri", secondo la stampa ingegneri turchi.
Attentato rivendicato da Al Shabaab
Un agente di polizia ha spiegato che l'attentato è avvenuto all'ora di punta, in un punto affollato ad un checkpoint davanti ad un ufficio delle tasse. L'organizzazione integralista Al Shabaab, cellula somala di Al Qaida dal 2012, ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, secondo quanto riferisce la Cnn. Dal 2006, il gruppo terroristico islamico ha compiuto ripetuti attacchi nella capitale somala uccidendo operatori umanitari internazionali, giornalisti, leader civili e operatori di pace e colpendo il governo e obiettivi militari.