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Israele, Netanyahu vince le primarie del Likud con il 72,5%

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Il premier correrà alle politiche del prossimo marzo per il suo partito di destra: “Continueremo a guidare il Paese verso successi senza precedenti". Sconfitto Gideon Saar (27.5%), ex ministro di Istruzione e Interni, che annuncia: “Ci schieriamo con Netanyahu”

Benjamin Netanyahu ha vinto le primarie del suo partito, il Likud, con il 72,5% delle preferenze (41.792 voti). Il premier israeliano ha battuto il rivale Gideon Saar, che ha ottenuto 15.585 voti, pari al 27.5%. "Una vittoria enorme - ha commentato Netanyahu - Guiderò il Likud verso una vittoria grande alle prossime elezioni. Continueremo a guidare Israele verso successi senza precedenti". "Volevamo un altro risultato - ha detto Saar - Ma adesso ci schieriamo con Netanyahu". L'avversario Benny Gantz (partito Blu Bianco): Netanyahu "cerca di abbattere lo Stato di diritto e di ottenere per se l'immunità". Le primarie del Likud sono state convocate in vista delle politiche del prossimo 2 marzo, le terze in un anno, e l’affluenza si è attestata al 49,3% degli oltre 100 mila aventi diritto.

La corsa di Saar

Gli iscritti al partito di destra israeliano hanno dunque confermato alla loro guida Netanyahu, su cui gravano incriminazioni per corruzione, frode e abuso di ufficio. Saar, 53 anni, con alle spalle una carriera di parlamentare ed ex ministro (Istruzione ed Interni), non ce l’ha fatta. Sposato con una celebre giornalista televisiva - e lui stesso ex giornalista - ha avuto il sostegno di alcuni importanti media, ma nel Likud, dove molti pensano che gli organi di stampa siano responsabili di parte delle vicende giudiziarie di Netanyahu, la cosa ha alimentato critiche e sospetti. E sul web Saar è stato accusato di "collusione" con l'opposizione di centrosinistra.

Il tema degli insediamenti ebraici

Fulcro della campagna elettorale sono stati gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Netanyahu aveva assicurato che sta operando per garantire il sostegno degli Stati Uniti "al riconoscimento della sovranità israeliana nella valle del Giordano, nelle zone omogenee di insediamento ebraico in Cisgiordania e anche oltre". Saar, dal villaggio beduino di Khan al-Ahmar (dove si trova la Scuola di gomme), aveva replicato: "Fatti, non parole".

Avversari politici già sul piede di guerra

Il partito centrista Blu Bianco di Benny Gantz ha accolto con forte disappunto il successo di Netanyahu. "Quel partito - ha detto Gantz - ha scelto un leader con tre incriminazioni, che cerca di abbattere lo Stato di diritto e di ottenere per se l'immunità, piuttosto che occuparsi di quanto è importante per i cittadini di Israele". Poi ha aggiunto che il suo partito resta intenzionato a dar vita ad un governo "unitario, di riconciliazione interna". Ma per realizzare il progetto serve che alle politiche del 2 marzo Blu Bianco ottenga un successo inequivocabile. Anche il leader di Israel Beitenu, Avigdor Lieberman, si è detto contrariato per la vitoria di Netanyahu. I due vversari politici del premier israeliano, ier, l'avevano anche criticato per la sua politica verso Hamas, colpevole a loro parere di aver eroso il deterrente militare di Israele.

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