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Le orecchiette di Bari Vecchia finiscono sul New York Times: "Il crimine della pasta"

Mondo

Daniele Troilo

Un lungo reportage per raccontare la stretta all’orizzonte: solo qualche settimana fa, sequestrati tre chili di pasta per il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie. E ora si parla di nuovi provvedimenti. Tradizione da preservare o un mercato da regolare?

Per qualcuno sono un “crimine”, per altri una tradizione da preservare. Si parla di orecchiette, quelle vere, fatte a mano ogni giorno nei vicoli di Bari Vecchia. L’accusa: non sono tracciate, impossibile risalire alla provenienza del prodotto, non etichettato come previsto dalla legge. La difesa: non scherziamo ragazzi, sono un patrimonio e un’attrazione della città.
Il caso è scoppiato qualche settimana fa, quando tre chili di orecchiette fatte a mano sono stati sequestrati dalla polizia municipale in un ristorante di corso Vittorio Emanuele. La notizia ha fatto rapidamente il giro tra le signore che ogni giorno animano via dell’Arco Basso. Ma non si è fermata lì. Ad occuparsene è arrivato nientedimenoche il New York Times, con un lungo reportage pubblicato il 10 dicembre sulla prima pagina dell’edizione internazionale. “In Italy, a crime of pasta”, il titolo.
 

Il problema delle orecchiette "homemade"

L’articolo di Jason Horowitz, corredato da bellissime foto dei vicoli del capoluogo pugliese (inserito tra l’altro dalla Lonely Planet tra le 10 mete da visitare nel 2019), racconta la storia delle signore di ogni età che tutte le mattine escono dall’uscio di casa con tagliere e mattarello per preparare le orecchiette, che poi vengono consegnate (cioè vendute) in un sacchetto per strada a concittadini e, soprattutto, turisti attratti da questa specialità. Una specialità “homemade”, come direbbero quelli che parlano bene. Che però tradotto significa “fatti in casa”. E quindi senza controlli, senza certificati igienico-sanitari. “Senza scontrini”, tradotto infine nel linguaggio degli ispettori della Guardia di finanza.
 

Le modelle in posa nei vicoli

Il New York Times racconta la giornata tipo di alcune di queste donne, ora preoccupate per la stretta all’orizzonte. E ricorda come forse hanno contribuito anche loro a fare entrare Bari tra le mete consigliate dalla Lonely Planet. Delle orecchiette non se n’è accorta solo la celebre guida per viaggi. Dolce & Gabbana qualche anno fa hanno realizzato proprio tra i vicoli di Bari Vecchia un set con due modelle di eccezione - le figlie di Sylvester Stallone - in posa davanti ai taglieri di orecchiette. E di recente anche Versace ha optato per l’accoppiata modelle-orecchiette. Insomma, nei vicoli dov'è cresciuto Antonio Cassano e dove fino agli anni Novanta le guide turistiche sconsigliavano vivamente di avvicinarsi, ora si affacciano in tanti. Merito di chi ha saputo valorizzare e riportare alla normalità un centro storico. E forse anche delle orecchiette.
 

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