Il premier laburista, travolto dal caso della giornalista uccisa il 16 ottobre 2017, lascerà il suo incarico dopo l'elezione del nuovo leader del partito laburista. "È quello che serve in questo momento", ha dichiarato
Il premier maltese Joseph Muscat - travolto dal Caso Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa il 16 ottobre 2017 - ha annunciato in un messaggio televisivo al Paese che si dimetterà dopo l'elezione del nuovo leader del partito laburista, un procedimento che prenderà avvio il 12 gennaio. ”È quello che serve in questo momento. Ho sempre detto che un premier non dovrebbe servire per più di due legislature", ha dichiarato.
Le manifestazioni di piazza per chiedere le dimissioni
Diverse migliaia di manifestanti sono scesi in piazza oggi a La Valletta, a Malta, chiedendo le dimissioni immediate di Muscat per garantire che giustizia sia fatta sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, come scrive il Times of Malta. In corteo, guidato dai familiari della giornalista uccisa, lungo Republic Street, la principale strada del La Valletta, i manifestanti hanno esposto cartelli con le scritte 'Giustizia' e hanno scandito slogan, come 'mafia', 'assassini', 'fuori adesso', 'Daphne vive'. Con un messaggio chiaro, quello di non identificare l'intero Paese con il suo attuale premier. La manifestazione è stata organizzata da alcuni gruppi della società civile.
La riunione del partito laburista
Intanto, le ultime rivelazioni sui legami fra l'ex braccio destro di Muscat, Keith Schembri, e l'intermediario Melvin Theuma, e sul tentativo di Fenech, con il probabile aiuto dello stesso Schembri, di deviare la colpa sul ministro dell'economia Cardona (oggi riabilitato) con una lettera falsa, hanno fatto scattare il redde rationem nel partito laburista. Il gruppo parlamentare con tutti i ministri e membri del gabinetto si è riunito d'urgenza nella sede estiva del premier, nel palazzo di Girgenti che fu dell'Inquisizione, opportunamente piazzato nell'ovest del paese, lontano dalla Valletta.
L'incriminazione dell'imprenditore Yorgen Fenech
Yorgen Fenech - 37 anni, imprenditore e re dei casinò, ex ad del Tumas Group (la principale holding di Malta) e proprietario della 17Black di Dubai - è stato accusato di essere il mandante dell’assassinio dall'intermediario, il tassista-usuraio Melvin Theum, che ha ottenuto la grazia per le prove che ha portato. L'uomo è stato accusato di “aver organizzato o finanziato un crimine compiuto il 16 ottobre 2017, di essere stato complice nell'assassinio di Daphne Caruana Galizia e di essere stato complice con terze persone di essersi procurato gli esplosivi per l'assassinio". I legali di Yorgen Fenech hanno presentato all'ufficio del presidente della Repubblica tre domande di grazia in cambio di prove che accuserebbero Keith Schembri di essere il vero ispiratore dell'omicidio.
Le indagini
Per l’omicidio della giornalista sono stati arrestati a Malta, nel dicembre 2017, dieci uomini. Poco dopo alcuni di loro sono stati rilasciati, mentre tre sono stati incriminati come esecutori materiali dell’uccisione: si tratta dei fratelli George e Alfred Degiorgio e di Vincent Muscat, che si sono dichiarati non colpevoli davanti al giudice. Soltanto nel novembre del 2018 i media maltesi fanno sapere che gli investigatori avevano identificato i mandanti dell’omicidio della giornalista, senza però fornire ulteriori indicazioni su chi fossero le persone sospettate e se provenissero dal mondo criminale, economico o politico. Il 19 novembre 2019 la polizia maltese ha detto di aver arrestato un uomo sospettato di essere l’intermediario tra il mandante dell’uccisione e chi ha materialmente commesso l’omicidio. A giugno scorso, inoltre, il Consiglio d’Europa (organizzazione con sede a Strasburgo che non ha nulla a che fare con l’Unione Europea) aveva criticato duramente le autorità di Malta per non aver garantito indagini indipendenti ed efficaci sull’uccisione della giornalista.