Bolivia, scontri tra polizia e manifestanti pro Morales: 3 morti

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I disordini a Senkata, vicino a El Alto. Oppositori del governo della presidente Anez da giorni avevano bloccato un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb

Tre manifestanti morti e almeno 30 feriti. È questo il bilancio degli scontri con gli agenti che si sono registrati martedì in Bolivia, vicino a un impianto per lo stoccaggio di carburante dell'impresa statale Ypfb a Senkata, vicino a El Alto. A dirlo è l'Ufficio del Difensore del popolo boliviano. L'impianto era stato bloccato da tempo da alcuni manifestanti pro-Morales, oppositori dell'attuale governo di transizione della presidente Jeanine Anez. Nella capitale cominciavano a scarseggiare benzina e diesel. Le forze di sicurezza, così, hanno dato il via a un’operazione per rimuovere il blocco, usando anche armi, lacrimogeni ed elicotteri.

Tre morti e almeno 30 feriti

I manifestanti pro-Morales hanno provato a reagire all’operazione ma le forze di sicurezza sono riuscite a rimuovere il blocco. In un primo momento si sono viste le autocisterne uscire dal deposito con il carburante per dirigersi verso La Paz, poi anche alcune ambulanze lasciare il luogo degli scontri. Solo più tardi è stata diffusa la notizia dei tre morti e dei 30 feriti e, con il passare delle ore, è emersa la gravità della repressione.

L’operazione delle forze di sicurezza

Gli incidenti vicino all'impianto - che si trova nella località di Senkata - sono cominciati di prima mattina e sono durati alcune ore. Vicino a El Alto, città gemella di La Paz, considerata una roccaforte del presidente dimissionario Evo Morales, è intervenuto un nutrito contingente di forze di sicurezza boliviane, appoggiate da elicotteri, autoblindati e un aereo da caccia. Sono stati usati anche lacrimogeni, lanciati da un elicottero e da agenti che si spostavano a bordo di motociclette.

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