Hong Kong, battaglia al politecnico occupato: decine di arresti. La polizia: "Arrendetevi"

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Ore di caos e scontri sempre più violenti. Gli agenti hanno usato lacrimogeni contro i manifestanti pro democrazia, asserragliati da giorni all'interno del Politecnico, di uscire dall'edificio. Da venerdì a domenica fermate 154 persone. FOTO

Cresce la tensione a Hong Kong dove le forze dell'ordine hanno tentato l'irruzione al Politecnico, sotto assedio da ieri, e al centro dei più violenti scontri tra polizia e manifestanti negli ultimi giorni (FOTO). La polizia di Hong Kong ha lanciato l'appello alla resa agli studenti arroccati nel campus della PolyU, invitandolii a deporre le armi e a uscire in modo ordinato.
Tutti, ha assicurato un portavoce in una conferenza stampa in streaming, saranno arrestati perché "sospettati di rivolta" in vista degli accertamenti del caso.
Intanto gli Stati Uniti condannano "l'ingiustificato uso della forza" e chiedono a tutti di "trattenersi dalla violenza e impegnarsi in un dialogo costruttivo".

Gli scontri

Nella mattina di oggi, centinaia di studenti hanno cercato di scappare dal campus sulla penisola di Kowloon: alcuni sono riusciti a scappare, mentre molti sono stati fermati da raffiche di gas lacrimogeni e dal ricorso ai proiettili di gomma da parte delle forze dell'ordine, che hanno costretto i manifestanti a rientrare nel campus.  

La polizia smentisce il raid

La polizia, in un comunicato diffuso online dall'amministrazione di Hong Kong ha smentito di aver condotto un raid al PolyU, parlando di operazione di dispersione della folla e di arresti, ma la tensione rimane alta: diversi manifestanti all'interno del campus sarebbero sul punto di un crollo nervoso dopo un giorno di assedio, riportano i media locali, e il gruppo sarebbe spaccato tra chi si dice pronto a lasciare e chi è deciso a rimanere. 

Sparati tre colpi

La polizia ha anche sparato tre colpi di pistola, prima dell'alba, per disperdere la folla, che aveva preso di mira un'ambulanza con lanci di mattoni e altri oggetti. Il primo bilancio degli scontri cominciati ieri parla di 38 persone ferite, tra cui anche un uomo di 84 anni (I MOTIVI DELLE PROTESTE).

154 arresti da venerdì

La polizia di Hong Kong ha reso noto di aver arrestato da venerdì a domenica un totale di 154 persone, di cui 51 solo domenica qualificatesi come personale medico, paramedico e giornalisti.  Dall'inizio delle proteste di giugno, la polizia ha arrestato 4.401 persone, di cui 3.395 uomini e 1.096 donne, in eta' compresa tra gli 11 e gli 83 anni.
Nella conferenza stampa quotidiana trasmessa in streaming, un portavoce ha assicurato che gli agenti sono determinati a permettere alle ambulanze di entrare nel PolyU al fine di trasportare i feriti in ospedale per le cure necessarie, prima dell'avvio di ulteriori indagini a loro carico.

Incostituzionale il divieto delle maschere

Intanto l'Alta Corte di Hong Kong ha dichiarato l'incostituzionalità del divieto dell'uso delle maschere introdotto lo scorso mese dalla governatrice Carrie Lam facendo leva sulla legislazione di emergenza, una norma che aveva suscitato violentissime polemiche. La sentenza dell' Alta Corte, riferisce il network pubblico Rthk, stabilisce la "incompatibilità con la Basic Law", la Costituzione locale, ed è maturata a seguito del ricorso promosso da 24 parlamentari pan-democratici. 

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