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L'Iran raziona il petrolio e alza prezzi della benzina

Mondo

Una decisione presa per avere accesso subito a nuove entrate che possano aiutare oltre 18 milioni di persone in difficoltà economiche a causa delle sanzioni Usa

Il governo iraniano prova a cercare soluzioni per la profonda crisi economica che attraversa il paese in seguito soprattutto alle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti. L'ultimo provvedimento deciso è il razionamento del petrolio e il contemporaneo aumento dei prezzi dei carburanti scattato da oggi. Le entrate serviranno per dare nuovi sussidi ai più bisognosi, che il presidente Hassan Rohani ha stimato in circa in 18 milioni di persone. Ogni auto potrà avere al massimo 60 litri al mese, riferisce l'agenzia Irna, aggiungendo che il prezzo della benzina è stato aumentato a 15.000 Rial (12,7 centesimi di dollaro USA) da 10.000 Rial, e per ogni acquisto aggiuntivo si dovrà pagare 30.000 Rial per litro.

In ginocchio per le sanzioni Usa

Ufficialmente la decisione di alzare i listini e razionare i carburanti è stata presa per impedire il traffico verso i Paesi vicini, dato che l’Iran ha i prezzi alla pompa più bassi del mondo: un fenomeno che si sarebbe accentuato con la forte svalutazione del rial in seguito alle sanzioni Usa. In realtà le misure punitive sempre più stringenti imposte da Washington a partire dal 2018 hanno messo in ginocchio l’economia iraniana. Anche il presidente iraniano Hassan Rouhani questa settimana ha riconosciuto per la prima volta la gravità delle conseguenze delle sanzioni Usa. 

Colpiti i più deboli

La misura rischia però di mettere in grave difficoltà soprattutto le fasce più povere della popolazione iraniana, già costrette a fare i conti con la grave crisi in cui è precipitata l’economia del Paese. Molti cittadini sbarcano il lunario lavorando come tassisti o trasportatori.

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