Il Pontefice ricordando (a 40 anni di distanza) la mediazione di Giovanni Paolo II che sventò la guerra tra Cile e Argentina, ha sottolineato "l'ipocrisia" dei Paesi nei quali "si parla di pace" e ci sono poi "le fabbriche delle armi". Bergoglio ha poi lanciato un allarme nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: “Purtroppo, ci sono Paesi in cui le autorità pubbliche non rispettano la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio"
Ucraina e Palestina sono “due fallimenti dell’umanità, dove si soffre e dove la prepotenza dell'invasore prevale sul dialogo". A parlare è Papa Francesco che, ricordando (a 40 anni di distanza) la mediazione di Giovanni Paolo II che sventò la guerra tra Cile e Argentina, ha sottolineato "l'ipocrisia" dei Paesi nei quali "si parla di pace" e ci sono poi "le fabbriche delle armi". "Questa ipocrisia – ha aggiunto il Pontefice - porta al fallimento dell'amicizia e al fallimento della pace".
"Imparare dalla storia"
Ricevendo in udienza una delegazione dell’Universal Peace Council, Bergoglio ha ammonito: “Mentre dobbiamo sempre ricordare e imparare dalla storia, un attaccamento malsano alle ferite e ai pregiudizi del passato non può mai portare a una pace vera e duratura. Di fatto, perpetua soltanto la spirale del conflitto e della divisione”. E ancora: “Impegnarsi sempre nel dialogo, poiché esso è lo strumento principale a nostra disposizione; i giovani possono essere grandi artigiani di pace attraverso il dialogo. La speranza non delude, non perdere mai la speranza”. “È così facile scoraggiarsi, quando vediamo gli effetti devastanti della guerra e dell’odio, per non parlare della povertà, della fame, della discriminazione e di varie altre realtà che minacciano la prospettiva della pace - ha osservato Francesco - Queste realtà sono frutto delle guerre. Forse sarete anche stati criticati perché vi concentrate sul bisogno del dialogo, allo scopo di portare avanti la causa della pace. In quei momenti, ricordate che qualsiasi cosa che valga la pena di fare, non è mai facile. Richiede sacrificio e la volontà di tornare a impegnarsi ogni giorno, soprattutto quando le cose sembrano non andare come vorremmo”.
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L'allarme nella Giornata contro la violenza sulle donne
Nella Giornata in cui, nel mondo, si ricordano le vittime della violenza sulle donne, il Papa ha lanciato un allarme: “Purtroppo, ci sono Paesi in cui le autorità pubbliche non rispettano la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio. Spesso vincoli e imposizioni pesano soprattutto sulle donne, costringendole in posizioni di subalternità. E questo è molto brutto”. Ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, il Pontefice ha ricordato come “il matrimonio e la famiglia siano decisivi per la vita dei popoli: da sempre la Chiesa se ne prende cura, li sostiene e li evangelizza”. "Parlando delle donne, un vecchio prete mi diceva”, ha raccontato ancora: “Stia attento a non sbagliare, perché dal giorno del giardino dell’Eden comandano loro”.