Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. Chow Tsz-lok sarebbe caduto da un ballatoio di un parcheggio mentre la polizia cercava di disperdere la folla di manifestanti con gas lacrimogeni. Si teme un’escalation di violenza nelle manifestazioni del weekend
È morto Chow Tsz-lok, lo studente 22enne che lunedì era rimasto ferito durante un’operazione di polizia in una zona dove era in corso una protesta pro-democrazia. È il primo caso di morte confermata per gli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Il decesso del ragazzo, reso noto dalla Hospital Authority, ha dato il via a flash mob e sit-in di solidarietà, ma si teme un’escalation di violenza nelle manifestazioni del weekend, giunte alla 23esima settimana consecutiva. Joshua Wong, leader del movimento degli ombrelli del 2014 e tra gli attivisti più in vista del fronte pro-democrazia di Hong Kong, su Twitter attacca: "Oggi piangiamo la perdita di un combattente per la libertà a Hong Kong, non lasceremo indietro nessuno - quello che iniziamo insieme, finiamo insieme. Date le perdite subite dalla società di Hong Kong lo scorso mese, il governo deve pagare il prezzo". (I MOTIVI DELLA PROTESTA AD HONG KONG)
La morte di Chow Tsz-lok
Secondo quanto riporta la Bbc, lo studente della Hong Kong University of Science and Technology sarebbe caduto da un ballatoio di un parcheggio mentre la polizia cercava di disperdere la folla di manifestanti. La dinamica non è ancora chiara, ma secondo il quotidiano il 22enne stava forse cercando di sfuggire ai gas lacrimogeni. Chow Tsz-lok è rimasto in coma da lunedì, ha avuto complicazioni e le sue condizioni erano peggiorate nella serata di giovedì prima dell'arresto cardiaco. Venerdì è stato comunicato il decesso. Gli studenti della University of Science and Technology hanno chiesto un’indagine sulla caduta del loro compagno e sul perché i paramedici ci abbiano messo 20 minuti ad arrivare sul luogo dell’incidente. Un appello accolto e rilanciato poi da Amnesty International. Il caso è destinato ad alimentare le polemiche, a partire dalle accuse alla polizia di aver ritardato i soccorsi. Resta da ricostruire la dinamica dell'incidente e anche le telecamere a circuito chiuso non forniscono immagini risolutive sulla caduta.
Primo morto legato agli scontri
Dopo i due feriti colpiti da due colpi di pistola sparati dalla polizia nelle fasi più concitate dei 5 mesi di proteste, la morte di Chow è la prima confermata come collegata agli scontri. Ci sono stati suicidi e il caso di un uomo lanciatosi nel vuoto da un palazzo con un cartello pro-democrazia.
Il cordoglio della polizia
Intanto la polizia di Hong Kong ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia di Chow Tsz-lok. In una conferenza stampa, una portavoce ha assicurato che "quanto prima" sarà avviata un'indagine per fare luce e ricostruire tutta la vicenda, assicurando che l'intero corpo di polizia "è triste per l'accaduto, come tutte le altre persone di Hong Kong". La polizia ha smentito di aver ritardato o interferito con i soccorsi dei paramedici giunti sul posto. Martedì anche la governatrice di Hong Kong Carrie Lam aveva espresso la propria vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia, promettendo di far luce sul caso.
Le proteste
A Hong Kong, entrata nella 23esima settimana consecutiva delle proteste - iniziate a giugno con la miccia della legge sull’estradizione e diventate poi dimostrazioni pro-democrazia - la tensione rimane alta. Durante le manifestazioni di domenica scorsa, quattro persone sono state accoltellate nel centro commerciale CityPlaza da un attivista pro-Pechino durante una discussione sui temi politici. Secondo la Cnn, dall’inizio delle proteste oltre 1.500 persone sono state ferite e curate negli ospedali e oltre 3.300 sono state arrestate.