Le milizie di Erdogan puntano anche verso Kobane, mentre le truppe siriane avanzano verso Nord dopo l'accordo tra curdi e Damasco sulla contro offensiva ad Ankara. AGGIORNAMENTI
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Trump su Twitter: la Turchia accelera crisi umanitaria
Ministro sport scrive a Ceferin su sfida decisiva Champions Il ministro dello sport italiano, Vincenzo Spadafora, ha appena inviato al presidente dell'Uefa Alexander Ceferin una lettera con la quale chiede "se non sia inopportuno mantenere ad Istanbul la finale di Champions League il 30 maggio 2020", alla luce "dei gravissimi atti contro la popolazione civile curda e dell'intervento con il quale l'unione europea condanna l'azione militare della Turchia"
Nelle prossime ore l'Italia varerà un decreto ministeriale "che devo firmare come ministro degli Esteri" per bloccare "l'export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio europeo.
Ancora una giornata di guerra in Siria. Da un lato le milizie arabe filo-turche, che hanno assaltato la cittadina curda di Manbij e puntano verso Kobane; dall'altro i curdi, in aiuto dei quali ci sono ora le truppe del presidente siriano Bashar al Assad, in forza di un accordo siglato - con la mediazione del presidente russo Vladimir Putin - per la controffensiva nei confronti di Ankara (Hevrin Khalaf, chi era l'attivista curda uccisa in Siria - L'ex calciatore Hakan Sukur contro Erdogan: La mia è una lotta per libertà e democrazia). La questione Siria è stata sul tavolo della riunione dei ministri degli esteri dell’Unione europea a Lussemburgo. L'Italia ha chiesto lo stop all'export di armi unendosi all'appello di Germania e Francia. Pur esprimendo una "condanna" nei confronti della Turchia l'Europa non ha però raggiunto una posizione unitaria: non ci sarà un embargo della Ue, ogni Stato membro deciderà. Il presidente Usa Trump ha attivato le sanzioni sull'acciaio nei confronti della Turchia (Le prigioni dei miliziani dell'Isis scapati dopo l'attacco turco).
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Calciatori turchi rifanno saluto militare
Al momento del pareggio contro la Francia (1-1) allo Stade de France, nel match valido per le qualificazioni ad Euro 2020, diversi giocatori della nazionale di Ankara hanno ripetuto il controverso gesto, omaggio ai soldati turchi impegnati nell'offensiva contro i curdi in Siria. Almeno sette giocatori della mezzaluna si sono riuniti vicino al palo del corner posando con la mano destra tesa posata sulla fronte, esattamente come nel match di venerdi' scorso contro l'Albania.
Mark Esper: da Turchia azioni "irresponsabili
Le azioni "irresponsabili" della Turchia hanno minato il successo della missione multinazionale in Siria contro l'Isis. Lo afferma il capo del Pentagono, Mark Esper. "Il rischio per le forze americane nel nord est della Siria ha raggiunto un livello inaccettabile" aggiunge Esper, sottolineando che l'azione "unilaterale della Turchia non era necessaria ed e' stata impulsiva". Erdogan "si deve assumere la responsabilita' delle conseguenze, comprese una rinascita dell'Isis, crimini di guerra o una crisi umanitaria".
Trump su Twitter: la Turchia accelera crisi umanitaria
"Sono stato perfettamente chiaro con il presidente Erdogan: le azioni della Turchia stanno accelerando la crisi umanitaria e preparando le condizioni per possibili crimini di guerra": lo ha scritto Donald Trump su Twitter
Trump annuncia sanzioni Usa ai leader turchi
Alla luce dell'offensiva di Ankara nel nord-est della Siria contro i curdi, il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato lo "stop immediato dei negoziati" in merito a "un accordo commerciale del valore di 100 miliardi di dollari con la Turchia" e "l'aumento dei dazi sull'acciaio fino al 50%, il livello precedente alla riduzione a maggio".
Tv di stato siriana: esercito Damasco entra a Manbij
Le truppe governative siriane sono entrate nella città contesa di Manbij a ovest del fiume Eufrate. Lo riferisce la tv di Stato siriana citando un comunicato dell'esercito di Damasco. Manbij è da anni al centro di una disputa tra forze arabe e curde, eserciti turco, americano e russo. E' il punto di passaggio nel nord della Siria tra la regione di Aleppo e quella di Raqqa.
Il ministro dello Sport Spadafora all'Uefa: "Inopportuna la finale in Turchia"
Ministro sport scrive a Ceferin su sfida decisiva Champions Il ministro dello sport italiano, Vincenzo Spadafora, ha appena inviato al presidente dell'Uefa Alexander Ceferin una lettera con la quale chiede "se non sia inopportuno mantenere ad Istanbul la finale di Champions League il 30 maggio 2020", alla luce "dei gravissimi atti contro la popolazione civile curda e dell'intervento con il quale l'unione europea condanna l'azione militare della Turchia"
Colloquio comandanti eserciti Turchia-Russia
I capi di stato maggiore delle forze armate di Turchia e Russia, generali Yasar Guler e Valery Gerasimov, hanno avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico sull'operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo riferisce l'esercito di Ankara, senza fornire dettagli sul contenuto del confronto, che giunge dopo l'intesa tra le forze curde e il regime di Damasco sostenuto da Mosca per frenare l'offensiva turca.
Mosca: Ankara viola integrità territoriale
"Gli attuali sviluppi in Siria non riflettono del tutto la posizione della Russia a favore del mantenimento dell'integrità territoriale del Paese": lo ha detto il consigliere per gli Affari Esteri del Cremlino Yury Ushakov quando gli è stato chiesto, a margine dei colloqui tra Mosca e Riad, un commento sull'operazione turca in Siria.
Erdogan: Paesi Ue nella Nato sono ipocriti
"La Turchia è membro della Nato? Lo è. La maggioranza dei Paesi Ue sono membri Nato? Lo sono. Da quando le organizzazioni terroristiche vengono difese da membri della Nato?", ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, accusando i Paesi europei della Nato di "ipocrisia" e "incoerenza" nel loro sostegno ai curdi in Siria.
Siria: milizie filo-turche iniziano assalto a Manbij
Le truppe turche hanno iniziato insieme alle milizie arabe filo-Ankara l'offensiva su Manbij, località strategica controllata dai curdi a ovest del fiume Eufrate. Lo riferisce via Twitter un leader degli stessi combattenti filo-turchi, Mustafa Seijari
Chi ha venduto armi alla Turchia? Germania e Usa in passato, ora Russia e Nord Corea
L'embargo sulla vendita di armi alla Turchia deciso da Germania, Francia, Norvegia, Finlandia, Italia e Olanda potrebbe presto essere esteso anche ad altri Paesi dell'Unione Europea. Ma è sufficiente per influire sulla strategia militare di Ankara nel Nord-Est della Siria? Tra coloro che hanno sospeso la vendita di armamenti, solo la Germania è un importante fornitore di Ankara. Secondo l'Istituto di ricerca per la Pace tra i popoli di Stoccolma, tra il 2005 e il 2009 la Germania è stata il primo fornitore di armi di Ankara, con un picco toccato nel 2005, quando l'import raggiunse il volume di 602 milioni di dollari. Nel biennio 2006-2007 la metà degli armamenti importati da Ankara fu fornito proprio da Berlino. Numeri che a partire dal 2008 sono poi calati progressivamente, fino a un volume di appena 2 milioni di dollari di acquisti effettuati dalla Turchia nel 2016. Il posto della Germania è stato infatti preso, a partire dal 2010, dagli Stati Uniti. Nel 2009 lo scambio commerciale con Washington per quanto riguarda la Difesa era di appena 11 milioni di dollari, ma è salito a 335 l'anno seguente e a 1.009 nel 2011, per poi raggiungere il picco di 1.110 nel 2013. Tra il 2000 e il 2019 risulta che Ankara abbia acquistato armamenti da Washington per un totale di 5.590 milioni di dollari, più di un terzo del totale di 13.845 milioni di dollari spesi nello stesso lasso di tempo, più del doppio dei 2.437 milioni di dollari di armamenti acquistati dalla Germania, al secondo posto nella classifica dei fornitori di armi della Turchia. Allo stesso modo va sottolineato che il ruolo di Mosca nella fornitura di armi alla Turchia è stato vicino allo zero fino a quest'anno, quando si è concretizzato l'acquisto del sistema di difesa missilistico S-400, avvenuto dopo il rifiuto dell'ex presidente Usa, Barack Obama, di vendere i missili Patriot al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
Al di là della vendita di S-400, la collaborazione tra Ankara e Mosca prevede scambi di tecnologie, sviluppo e ricerca, che dovrebbero traghettare la Turchia verso la produzione propria di sistemi di difesa e radar. Alle spalle di Usa e Germania, nella classifica dei maggiori fornitori di armi della Turchia, compare la Corea del sud, che ha venduto armi per 1.392 milioni di dollari tra il 2000 e il 2019, seguita dall'Italia con un volume di affari di 886 milioni di dollari, con il picco toccato lo scorso anno, quando furono vendute armi per 181 milioni di dollari. Sempre nello stesso periodo il volume di scambio con i Paesi che hanno applicato l'embargo è stato di 610 milioni con l'Inghilterra, 556 milioni di dollari con la Francia e 329 con l'Olanda, mentre l'applicazione della medesima misura da parte di Norvegia, che ha esportato per 24 milioni appena e Finlandia (su quest'ultima mancano dati), rende la decisione dei due Paesi scandinavi più simbolica che effettiva.
Al di là della vendita di S-400, la collaborazione tra Ankara e Mosca prevede scambi di tecnologie, sviluppo e ricerca, che dovrebbero traghettare la Turchia verso la produzione propria di sistemi di difesa e radar. Alle spalle di Usa e Germania, nella classifica dei maggiori fornitori di armi della Turchia, compare la Corea del sud, che ha venduto armi per 1.392 milioni di dollari tra il 2000 e il 2019, seguita dall'Italia con un volume di affari di 886 milioni di dollari, con il picco toccato lo scorso anno, quando furono vendute armi per 181 milioni di dollari. Sempre nello stesso periodo il volume di scambio con i Paesi che hanno applicato l'embargo è stato di 610 milioni con l'Inghilterra, 556 milioni di dollari con la Francia e 329 con l'Olanda, mentre l'applicazione della medesima misura da parte di Norvegia, che ha esportato per 24 milioni appena e Finlandia (su quest'ultima mancano dati), rende la decisione dei due Paesi scandinavi più simbolica che effettiva.
Siria, Di Maio: "Iniziativa di ciascuno Stato per velocizzare"
"Per noi era importante che tutta l'Europa assumesse la stessa posizione e abbiamo lasciato ai singoli Stati l'impegno di farlo, perché questo crea immediatezza, perché ognuno potrà firmare i propri atti che servono a bloccare l'export, ovviamente questo fa sì che non si debba lavorare ad un embargo europeo, che avrebbe richiesto mesi ed avrebbe vanificato l'immediatezza". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine del Consiglio Ue.
Siria, Di Maio: "Italia blocca export armi alla Turchia"
Nelle prossime ore l'Italia varerà un decreto ministeriale "che devo firmare come ministro degli Esteri" per bloccare "l'export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio europeo.