L'ex attaccante in un tweet ha ribadito la sua posizione contro la politica di Ankara. Il giocatore sui social viene elogiato e messo a confronto con i calciatori della nazionale turca che hanno esultato col saluto militare
Hakan Sukur ribadisce la sua opposizione al regime di Erdogan, nelle ore in cui è montata la polemica sui calciatori della nazionale turca che dopo un gol all’Albania hanno esultato col saluto militare. Se gli attuali componenti della Turchia hanno mostrato così il loro sostegno all’esercito impegnato nell’offensiva in Siria contro i curdi, l'ex attaccante Sukur, 48 anni, si è schierato contro l’azione di Ankara. (I MOTIVI DELL'ATTACCO - CHI SONO I CURDI - FOTO - AGGIORNAMENTI)
"La mia è una lotta per la libertà"
"La mia è una lotta per la giustizia, per la democrazia, per la libertà e per la dignità umana. Non mi importa di quello che posso perdere se a vincere é l’umanità”, ha risposto l’ex giocatore, che in Italia ha vestito le maglie di Inter, Parma e Torino, a una conversazione su Twitter in cui lui veniva citato come esempio di chi ha avuto il coraggio di dichiarare la contrarietà alle politiche di Erdogan. Sui social la posizione di Hakan Sukur viene elogiata e messa a confronto con il saluto militare della nazionale turca nel match con l'Albania, valevole per le qualificazioni a Euro 2020.
La carriera politica di Sukur e l'opposizione a Erdogan
Non è la prima volta che Sukur critica l’operato del presidente della Turchia. Dopo essersi ritirato dal calcio, ha iniziato con la politica, facendosi eleggere in Parlamento nel 2011 con l'Akp, il partito di Erdogan. Due anni dopo però si è dimesso in concomitanza con la cosiddetta “Tangentopoli del Bosforo”, una maxi-inchiesta sulla corruzione che secondo Erdogan è stata diretta da Gulen. Da allora Sukur ha dato voce alle proteste contro il governo ed è stato processato in contumacia, dopo aver lasciato la Turchia, con l’accusa di aver insultato Erdogan sui social media. Nel 2016 nei confronti dell’ex calciatore è stato emesso un ordine di arresto per la presunta appartenenza a un gruppo terroristico legato al tentato golpe contro Erdogan.