Hong Kong, proteste contro divieto di indossare maschere: 14enne colpito da arma da fuoco
MondoMigliaia di persone hanno manifestato contro il bando annunciato dalla governatrice Carrie Lam. Per le strade ci sono stati scontri con la polizia, barricate e incendi. Non ci sono dettagli sulle condizioni del ragazzino che non è chiaro se sia stato ferito da un agente
Non si placa la rabbia dei manifestanti a Hong Kong che oggi, dopo l’annuncio del divieto di usare maschere durante manifestazioni e cortei pubblici, sono di nuovo scesi in migliaia per le strade. La protesta è poi sfociata in devastazioni e scontri durissimi con la polizia, durante i quali - scrive il South China Morning Post citando fonti mediche - un 14enne è stato ferito da colpi d'arma da fuoco. Tuttavia, non è ancora chiaro se i colpi che lo hanno raggiunto siano stati sparati da un agente. (I MOTIVI DELLE PROTESTE)
Il 14enne ferito
Il 14enne è rimasto ferito nel quartiere di Yuen Long e non sono ancora stati diffusi dettagli sulle sue condizioni. Il ragazzino è stato trasportato dal Tuen Mun Hospital al Pok Oi Hospital. Ancora da chiarire la dinamica del ferimento: non si sa se a sparare sia stato un agente, anche se la stessa polizia ha ammesso che un suo uomo ha esploso colpi d'avvertimento nello stesso distretto dopo l'attacco di un gruppo di manifestanti. Un caso che arriva a pochi giorni da quello dello studente 18enne Tsang Chi-kin, colpito da un proiettile l’1 ottobre e poi accusato di ribellione e assalto alle forze dell'ordine. (IL VIDEO)
Gli scontri
Nel corso della giornata, sfidando il bando alle maschere effettivo dalla mezzanotte (ora locale), migliaia di persone si sono riversate per le strade del centro e in altre aree di Hong Kong. Ci sono stati scontri con la polizia in tenuta antisommossa a Wong Tai Sin e a Sha Tin, dove gli agenti hanno lanciato lacrimogeni, mentre a Sheung Wo Che Road sono stati segnalati barricate e incendi. Scontri e blocchi anche in centro, tra Nathan Road e Argyle Street. Le linee della metro e ferroviarie di Hong Kong sono state chiuse in anticipo, intorno alle 22:30 (le 16:30 in Italia), a causa degli atti vandalici alle stazioni commessi dagli attivisti più radicali del movimento pro-democrazia. Le stazioni sono risultate l’obiettivo primario dei dimostranti, insieme a edifici e proprietà governativi o cinesi, come gli uffici locali di China Travel Service.
Il divieto di usare le maschere
Ad annunciare il divieto di usare le maschere è stata la governatrice Carrie Lam: "È una decisione difficile, ma anche necessaria per il pubblico interesse - ha detto la governatrice - Siamo in fase piuttosto estesa e grave di pubblico pericolo. È necessario fermare le violenze e restaurare la calma nella società il prima possibile". Il divieto, ha aggiunto, "vuole avere un effetto di deterrenza. Dobbiamo salvare il presente di Hong Kong per il futuro di Hong Kong".
Cosa rischia chi non rispetta il divieto
Le violazioni al bando potrebbero costare fino a un anno di carcere e/o il pagamento della multa di 25.000 dollari di Hong Kong (circa 3.200 dollari Usa), in base al materiale diffuso dal governo. L'uso delle maschere dovrà avere una motivazione plausibile, tra cui la sicurezza sul luogo di lavoro e le motivazioni religiose. Il segretario alla Sicurezza John Lee ha detto che la stretta interesserà ogni corteo con oltre 30 persone e sit-in con più di 50 partecipanti, estendendosi anche ai casi di trucco della faccia per coprire e camuffare la propria identità. La polizia è autorizzata a chiedere a chiunque di rimuovere la maschera in un luogo pubblico: in caso di resistenza, si rischiano fino a 6 mesi di prigione.