Pelosi, speaker democratica della Camera, rompe gli indugi: "Il presidente deve essere ritenuto responsabile" per il "suo tradimento alla sicurezza nazionale e all'integrità delle elezioni", ha detto. Il tycoon non ci sta e attacca: "Molestie contro il presidente"
Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera, annuncia l'avvio di una inchiesta formale di impeachment per il presidente Donald Trump. Quando in Italia sono le 23 di martedì 24 settembre, Pelosi rompe gli indugi nel corso di un discorso breve, ma dai contenuti duri: "Posso dire con certezza che l'amministrazione Trump - ha esordito - erode la nostra sicurezza nazionale e dell'Intelligence". (LE TAPPE DEL CASO)
L'accusa
Trump viene accusato di aver cercato di "arruolare" un governo straniero al fine di ricevere un aiuto politico utile alla sua rielezione: quello di colpire il suo più probabile avversario alle urne, l'ex vicepresidente Biden appunto. Non solo: Trump è accusato di non aver voluto collaborare con il Congresso che chiedeva chiarezza sulla famigerata telefonata del 24 luglio scorso al leader ucraino Voldymyr Zelensky, quando almeno otto volte avrebbe chiesto di indagare per corruzione sulla società nel cui board sedeva il figlio dell'ex braccio dell'ex numero due dell'amministrazione Obama.
Ora, trentuno mesi dopo la prima richiesta dei democratici di incriminarlo, Donald Trump affronterà dunque l'esame dell'impeachment che potrebbe segnare il resto della sua presidenza.
Pelosi: indagine informale per impeachment
Riferendosi alle parole del presidente, che aveva ammesso di aver parlato con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, riguardo a una possibile inchiesta su Joe Biden e il figlio, Hunter, la leader dei democratici ha definito "disonorevole" il suo atteggiamento, un "tradimento del giuramento del suo ufficio, un tradimento della sicurezza nazionale". "Il presidente deve dare spiegazioni - ha aggiunto - nessuno è al di sopra della legge". Pochi minuti dopo il presidente ha commentato su Twitter: "Un giorno così importante alle Nazioni Unite, fatto di lavoro e tanto successo, e i democratici di proposito l'hanno dovuto rovinare con questa spazzatura di caccia alle streghe. Brutta cosa per il nostro Paese".
Trump: molestie contro il presidente
Trump ha continuato a twittare: "Non hanno mai visto la trascrizione della telefonata". E, poco dopo, ha bollato la notizia come "intimidazione presidenziale". Il botta a risposta a distanza chiude una giornata tesa cominciata con la telefonata di Pelosi al presidente, al quale aveva chiesto di rendere pubblico il dossier dell'Intelligence con la testimonianza dell'informatore, l'uomo che ha svelato il retroscena della telefonata del 24 luglio tra il presidente degli Stati Uniti e il suo omologo ucraino. Trump avrebbe chiesto "otto volte" di indagare Biden e il figlio in cambio dello sblocco dei fondi americani destinati all'Ucraina. Il testimone, attraverso i suoi legali, ha comunicato di "non vedere l'ora" di raccontare tutto davanti alla commissione Intelligence della Camera.
Battaglia dei numeri
Adesso inizierà la battaglia dei numeri: alla Camera, composta da 435 membri, i democratici hanno bisogno di 218 voti per avviare formalmente il procedimento. Al momento in 160 hanno dato il loro appoggio, oggi si è aggiunto un ex repubblicano passato tra gli indipendenti, portando il numero ufficiale a 161. Ma il dato è in continua crescita. Secondo il New York Times ufficialmente a favore dell'impeachment sarebbero 179, 73 quelli o contrari o indecisi, mentre altri 183 non hanno risposto alla domanda. In teoria la Casa Bianca ha ancora una carta da giocare, per fermare il procedimento: lasciare che venga desecretato il rapporto stilato dal testimone e consegnarlo al Congresso. Ma a Pelosi, che glielo aveva chiesto in mattinata, Trump avrebbe opposto un rifiuto.