Fenomeni aerei non identificati, Us Navy: video autentici, ma non significa che siano UFO

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Il portavoce della Marina Usa ha spiegato che gli oggetti apparsi in tre filmati declassificati sono UAP (Unidentified Aerial Phenomena). “I nostri aviatori non segnalavano queste incursioni, frequenti nei nostri campi di addestramento. Potrebbe trattarsi di droni"

La Us Navy, la Marina degli Stati Uniti, ha riconosciuto come autentici alcuni filmati che mostrano “fenomeni aerei non identificati”. Il portavoce della Marina Joseph Gradisher, parlando con la Cnn, ha confermato che gli oggetti visti in tre clip di filmati militari declassificati sono UAP (Unidentified Aerial Phenomena), una definizione che i vertici militari preferiscono rispetto a UFO e altri rimandi a presunti oggetti volanti non identificati. I funzionari della Us Navy hanno aggiunto di non sapere esattamente cosa siano gli oggetti ripresi nei video, pubblicati per la prima volta tra dicembre 2017 e marzo 2018, in cui si vedono oggetti in rapido movimento catturati da sensori a infrarossi avanzati.

I tre filmati

I tre video, intitolati "FLIR1", "Gimbal" e "GoFast", sono stati inizialmente rilasciati sul web da un'organizzazione chiamata “To the Stars Academy of Arts and Science”, che "si impegna con i cittadini globali per indagare sui confini esterni di scienza e pensiero non convenzionale ”ed è stata fondata da un ex membro della band Blink 182. Il primo filmato risale al 2004: i sensori si bloccano su un bersaglio mentre vola prima che acceleri dal lato sinistro dell'inquadratura, troppo rapidamente per consentire ai sensori di riposizionarlo. Gli altri due video, entrambi del 2015, contengono anche l’audio dei piloti di alcuni caccia statunitensi che tentano di spiegare ciò che stanno vedendo. "È un drone”, dice un pilota al suo collega. "Guarda quella cosa, amico!”, replica l’altro.

La spiegazione della Marina

Il portavoce della Marina Gradisher ha spiegato che la trasparenza dei militari sui fenomeni aerei non identificati (UAP) è un tentativo di incoraggiare le nuove leve a segnalare "incursioni" che individuano in aria e che minacciano la sicurezza dei piloti. "Si tratta di incursioni frequenti nei nostri campi di addestramento da parte degli UAP", ha affermato Gradisher. “Per tanti anni, i nostri aviatori non hanno segnalato queste incursioni a causa delle possibili conseguenze associate alla terminologia e alle teorie precedenti su cosa potrebbe esserci o meno in quei video”. Insomma, scrivere in un rapporto ufficiale che si era visto “un UFO” poteva segnare in negativo la carriera di un pilota.

Marina: usare UAP come definizione

In una intervista con il Washington Post, Gradisher ha voluto precisare che "fenomeni aerei non identificati" non è un nuovo termine e che la Marina lo preferisce al più popolare "UFO" perché questa definizione ha uno stigma culturale che potrebbe scoraggiare i piloti dal denunciare tali incidenti per paura di essere etichettati. Gradisher ha quindi affermato che una possibile spiegazione potrebbe essere l'ascesa di sistemi aerei senza equipaggio come i quadrocopter, una sorta di drone.

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