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Migranti, Germania si dice pronta a un accordo con l’Ue sugli sbarchi

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“L'Europa ha bisogno di un accordo affidabile sul modo in cui gli sbarchi devono e possono essere gestiti nello spirito della solidarietà, lo chiediamo da tempo”, dice il portavoce del governo tedesco. Francia chiede equilibrio tra “responsabilità e solidarietà”

La Germania è pronta a un accordo con l’Ue sugli sbarchi dei migranti. “L'Europa ha bisogno di un accordo affidabile sul modo in cui gli sbarchi devono e possono essere gestiti nello spirito della solidarietà europea e lo chiediamo da molto tempo”, ha detto Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco. Da Berlino, rispondendo a una domanda sull’incontro dei ministri dell'Interno a Malta, ha aggiunto: “In vista dei colloqui della prossima settimana, la Germania e la Francia stanno facendo pressione per un accordo temporaneo”.

Berlino: “Non abbiamo ancora trovato procedura adeguata”

Il portavoce di Angela Merkel ha spiegato che “la Germania da sempre ha partecipato alla redistribuzione ad hoc dei migranti, ciò nonostante non abbiamo ancora trovato una procedura adeguata”. “La distribuzione caso per caso o arrivo per arrivo – ha aggiunto Steffen Seibert – è la condizione insoddisfacente in cui ci troviamo al momento”. Berlino, nei giorni scorsi, si è fatta avanti per accogliere alcuni dei migranti sbarcati a Lampedusa dalla Ocean Viking.

Francia: il punto è mantenere equilibrio tra “responsabilità e solidarietà”

Della questione migranti ha parlato anche Amélie de Montchalin, ministra agli Affari europei francese. “Il punto – ha detto – non è se si è 'duri o morbidi'” nell'affrontare gli sbarchi, ma come ci si “organizza, rispettando i nostri valori”, in modo “efficace”, permettendo “uno studio di chi sono quelli che arrivano” e mantenendo un equilibrio tra “responsabilità e solidarietà”. Se “non si è efficaci – ha aggiunto – alla fine sono i populisti che vincono”. Rispondendo alle domande sulla riunione che si terrà a Malta il 23 settembre, sui populisti ha spiegato: “Pongono dei principi, come abbiamo visto nei mesi scorsi, totalmente rigidi e dimenticano ciò che definisce la nostra identità, cioè il valore del rispetto dei diritti umani, il valore dell'occuparsi delle persone in pericolo e il diritto d'asilo. Le discussioni di lunedì prossimo a Malta sono essenziali e la Francia gioca un ruolo di motore”.

Commissione europea: centri detenzione in Libia devono essere chiusi

Intanto, nel giorno in cui a Messina sono state fermate tre persone accusate di sequestro di persona, tratta di esseri umani e tortura, una portavoce della Commissione europea ha ribadito: “Pensiamo” che i centri di detenzione in Libia “debbano essere chiusi e lavoriamo in modo attivo per questo”. Quanto all'operazione Sophia, la portavoce ha ricordato che il mandato della missione nell'addestrare la guardia costiera libica è quello di “salvare vite in mare e lottare contro i trafficanti”, con una forte componente sul “rispetto dei diritti umani”. Fino a oggi, sono stati addestrati 417 guardacoste libici, che sono sottoposti anche a un attento sistema di monitoraggio.

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