Hong Kong, la governatrice Carrie Lam: "Mai pensato all'ipotesi dimissioni"

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In conferenza stampa la governatrice spiega che non ha mai considerato l’eventualità di dimettersi, nonostante in un audio avesse espresso il desiderio di farlo. "Era una conversazione privata che è stata diffusa al pubblico”. La Cina sostiene “con forza Lam e polizia”

La governatrice di Hong Kong Carrie Lam non ha mai pensato di dimettersi, nonostante in un audio privato diffuso nei giorni scorsi avesse espresso il desiderio di lasciare l’incarico (I MOTIVI DELLE PROTESTE A HONG KONG). "Era una conversazione privata che è stata diffusa al pubblico", ha spiegato in una conferenza stampa prima della riunione del suo gabinetto. Lam ha aggiunto che ritiene l’episodio "inopportuno" e di essere "molto contrariata". La governatrice ha anche detto che Pechino crede ancora che Hong Kong "possa risolvere i disordini da sola" e il suo obiettivo è riportare l'ordine e la stabilità (LE FOTO DELLE PROTESTE IN AEROPORTO - SCONTRI FUORI DAL PARLAMENTO). E proprio dalla Cina arriva una mano tesa alla governatrice. Yang Guang, portavoce dell'Ufficio sugli affari di Hong Kong e Macao del governo cinese, ha spiegato che Pechino "sostiene con forza la governatrice Carrie Lam e la polizia" di Hong Kong nella loro azione finalizzata a riportare l'ordine.

Lam spiega che non vuole dimettersi

Nel suo intervento, Lam ha ribadito di aver risposto sulla questione delle dimissioni "più di due mesi fa. Non ho menzionato l'ipotesi con il governo centrale fin dall'inizio" e quindi la decisione di restare "è mia specifica intenzione". Il caso è maturato dopo che sui media internazionali è apparsa la trascrizione di un suo audio relativo all'incontro avuto di recente con un gruppo di uomini d'affari in cui esprimeva la sua volontà di fare il passo indietro se ci fosse stata la possibilità. Lam, invece, ha affermato di aver preso il "difficile passo" di continuare a guidare Hong Kong al fine di portare l'amministrazione speciale fuori dalle turbolenze. "Stiamo studiando tutte le soluzioni legali per risolvere la situazione", ha detto la governatrice, criticando gli episodi violenti e i danni causati dal vandalismo di alcune frange più dure dei manifestanti soprattutto nei confronti delle stazioni del trasporto metropolitano.

“Affrontare crisi con il dialogo”

"L'attuale scenario è piuttosto impegnativo, ma il modo migliore per affrontarlo è attraverso le comunicazioni e il dialogo con persone di differente status sociale e posizioni politiche", ha spiegato Lam, già aspramente criticata per avere detto, incontrando un gruppo di associazioni giovanili, di non poter promuovere un'indagine indipendente sulle brutalità della polizia perché fortemente invisa dalle stesse forze dell'ordine. Il movimento pro-democrazia ha avanzato 5 richieste senza aver ricevuto alcuna risposta: ritiro formale della contestata legge sulle estradizioni in Cina (all'origine delle proteste), dimissioni della Lam, suffragio universale per eleggere governatore e parlamento locali, indagine indipendente sulle brutalità della polizia e cancellazione delle accuse a tutto coloro che sono stati arrestati durante le proteste

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