G7, a Biarritz arriva a sorpresa anche il ministro iraniano Zarif. Trump: "No comment"
MondoIl ministo degli Esteri di Teheran ha visto Macron a margine del vertice. Intanto il presidente Usa minaccia nuove tariffe sui vini in risposta alla digital tax sulle grandi aziende tecnologiche e propone ipotesi di un invito futuro per la Russia al prossimo meeting
Nel giorno in cui il vertice G7 di Biarritz (FOTO) sembrava avviato senza sussulti a una conclusione senza risultati, a sorpresa nel primo pomeriggio, è atterrato sulle piste del piccolo aeroporto della cittadina basca un Airbus iraniano con a bordo Mohammad Javad Zarif, ministro degli Esteri di Teheran. Il colpo di cilindro, voluto dal presidente francese Emmanuel Macron, è arrivato dopo una mattinata dedicata proprio al tema del nucleare iraniano e aveva avuto il suo momento più difficile con l'annuncio del conferimento a Macron di una sorta di mandato a trattare con Teheran da parte dei paesi del G7, seguito dalla ruvida smentita di Donald Trump: "Io non ho mai affrontato l'argomento". Fonti europee, a metà giornata, avevano precisato che sull'Iran non si era andati avanti: "C'è soltanto accordo sul fatto che Teheran non debba avere armi nucleari e sulla necessità di evitare un'escalation nella regione". Sul modo di arrivarci e in particolare sul modo per salvare l'accordo sul nucleare iraniano, nessun passo avanti. Zarif, a margine del G7, ha quindi visto Macron e ha poi twittato: "La strada davanti a noi è difficile, ma vale la pena provare", con riferimento al dossier sul nucleare. Poi è ripartito senza aver incontrato rappresentanti degli Stati Uniti, come era stato preannunciato (L'INCONTRO TRA TRUMP E JOHNSON AL G7 - LE FIRST LADY DEL G7 - I LEADER MONDIALI COME GLI AVENGERS: IL VIDEO PARODIA).
Il ministro degli esteri iraniano al vertice, Trump: "No comment"
"È una riunione franco-iraniana", il ministro Javad Zarif "non è stato invitato al G7”, hanno precisato fonti dell’Eliseo, che hanno poi affermato: "Agiamo in piena trasparenza con gli Stati Uniti”. Alla vigilia del vertice, Macron ha incontrato Zarif a Parigi. Un colloquio, quello con il ministro degli Esteri iraniano, definito "costruttivo e produttivo" dall'agenzia iraniana Irna. Trump, a una domanda che gli è stata rivolta sulla notizia dell'arrivo del ministro iraniano, si è invece limitato a rispondere "no comment”. Il presidente francese ha confermato di non avere alcun mandato formale per parlare con l'Iran a nome dei leader del G7 ma che si rivolge a Teheran nel contesto dei temi sui quali i leader dei 7 grandi si sono trovati d'accordo nella cena di lavoro di ieri sera. La precisazione di Macron è giunta dopo che Trump ha negato di aver dato il suo accordo perché qualcuno negoziasse con l'Iran sul nucleare.
Gli altri temi sul tavolo
Amazzonia, dazi e Brexit. Sono stati questi gli altri temi caldi sul tavolo del G7 di Biarritz, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha nuovamente minacciato di imporre tariffe sui vini francesi in risposta alla digital tax sulle grandi aziende tecnologiche americane approvata da Parigi. Una tensione, questa, stemperata poi dall'incontro privato che lo stesso Trump e Macron hanno avuto nella serata di sabato. Oggi c'è stato anche l'atteso incontro tra Donald Tusk e Boris Johnson, che ha chiesto all'Ue di eliminare il backstop sull'Irlanda per evitare un divorzio segnato da un no deal.
La ricetta economica di Trump
Il presidente statunitense ha sottolineato un rasserenamento nei rapporti con Macron: “Il pranzo che ho avuto con Emmanuel è stato finora il miglior incontro avuto. Allo stesso modo l'incontro serale con i leader del mondo è andato molto bene. Si stanno facendo progressi!", ha spiegato su Twitter. "La Francia e il presidente Emmanuel Macron hanno fatto un vero grande lavoro finora con un G7 molto importante”, ha aggiunto Trump, sottolineando poi che “la nostra grande economia è il discorso di tutti”: il tycoon, al G7, vuole promuovere la crescita economica basata sulla sua ricetta di taglio delle tasse e deregulation. Un clima di serenità quindi, che secondo il tycoon smentisce le notizie "false e inaccurate" sulle tensioni con gli altri Paesi del G7 e sui rischi di recessione negli Stati Uniti. "Prima che arrivassi in Francia - scrive Trump - notizie false e disgustose sostenevano che le relazioni con gli altri sei Paesi del G7 fossero molto tese e che i due giorni di incontri sarebbero stati in disastro". Allo stesso modo, prosegue, le fake news "stanno cercando di convincerci di una recessione, stanno tentando di spingere l'America verso tempi economici difficili, tanto peggio, tanto meglio, tutto pur di rendere la mia rielezione più difficile".
La tensione sui dazi
Qualche ora prima, la minaccia di dazi sui vini francesi aveva portato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ad avvertire: "Proteggerò il vino francese con sincera determinazione, se gli Stati Uniti imporranno delle tasse, l'Ue risponderà sullo stesso piano". Poco dopo, lo stesso Macron aveva rincarato la dose affermando che "le tensioni commerciali sono negative per tutti". Alta la tensione sul tema: "Quello che ha fatto la Cina è vergognoso, mi rammarico di non aver aumentato ancora di più le tariffe", ha detto il capo della Casa Bianca nel mezzo di un coro di voci contrarie. "La guerra dei dazi può rendere tutti meno competitivi", ha lanciato l'allarme Giuseppe Conte. Secondo il premier italiano i dazi che gli Usa vorrebbero introdurre sulle auto tedesche colpirebbero fortemente il sistema italiano, considerata la filiera dell'automotive integrata con la Germania. "Siamo per la pace commerciale", ha fatto eco Boris Johnson. Con Shinzo Abe, invece, Trump ha annunciato di aver trovato un accordo "di principio" fra Stati Uniti e Giappone.
Trump: Russia potrebbe tornare nel 2020
Trump è poi intervenuto anche sul tema della Russia, dicendo che è "certamente possibile" che Mosca sia invitata al G7 del 2020 che si terrà in America. Ma, si apprende da fonti diplomatiche, i leader del G7 sono concordi sul fatto che è troppo presto per pensare ad un ritorno della Russia (e quindi a un G8): "C'è un percorso di verifica da effettuare, da qui alla fine dell'anno". Mosca, dal canto suo, ha fatto sapere che esaminerà un eventuale invito a Vladimir Putin per il summit G7 del 2020. "Il presidente Putin - ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla testata online Sputnik - in una conferenza stampa ha già risposto: se arriva" l'invito "certamente lo prenderemo in considerazione".
Al-Sisi a Conte: l’impegno sul caso Regeni continua
Intanto ieri, al G7, si è svolto il bilaterale tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, che ha ribadito l'impegno "a continuare gli sforzi per scoprire le circostanze" della morte del ricercatore italiano Giulio Regeni "e portare i responsabili davanti alla giustizia".