Al G7 di Biarritz continua la trattativa sull’uscita britannica dall’Unione europea. Primo ministro: per evitare un no deal rinunciare al backstop sull'Irlanda. Spiragli dall’Ue: “Disposti ad ascoltare idee realistiche”. Tusk: non passi alla storia “come Mister No Deal”
La trattativa sulla Brexit, fra moniti e spiragli, è uno dei temi sul tavolo al G7 di Biarritz (FOTO - LE FIRST LADY PRESENTI). E così Boris Johnson, al suo primo vertice internazionale da primo ministro, ha subito mandato un messaggio chiaro all’Ue: per evitare un no deal, un’uscita britannica senza accordo, l’Unione europea dovrà “sbarazzarsi” del backstop sull'Irlanda contenuto nella versione attuale (LE PAROLE CHIAVE). L’Ue, da parte sua, ha lasciato intravedere qualche spiraglio: si è detta disponile, infatti, ad ascoltare eventuali proposte concrete. (L'INCONTRO TRA TRUMP E JOHNSON AL G7 - LE FIRST LADY DEL G7)
La trattativa per evitare il no deal
Poco prima di arrivare in Francia, Johnson ha ribadito: “Non voglio una Brexit no deal. Ai nostri amici nell'Ue però dico che, se non vogliono una Brexit no deal, dobbiamo sbarazzarci del backstop”. Il primo ministro britannico incontrerà domani, domenica 25 agosto, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk a Biarritz. Quest’ultimo si è detto "disposto ad ascoltare idee che siano operative, realistiche e accettabili per tutti gli Stati membri dell'Ue, compresa l'Irlanda, se e quando il governo del Regno Unito sarà pronto. L'unica cosa su cui non collaborerò è un no deal". Tusk si è anche augurato che Johnson non passi alla storia “come Mister No Deal”.
L'Ue "pronta a esaminare proposte realistiche"
Un’apertura al dialogo da parte dell’Ue era arrivata anche ieri, quando il negoziatore per la Brexit Michel Barnier - dopo aver ribadito che per l'Unione “il Withdrawal agreement (l'accordo concordato tra Bruxelles e l'allora premier Theresa May, ndr) è il migliore possibile” - ha precisato che l'Ue “è pronta a esaminare proposte del Regno Unito che siano realistiche, operative e compatibili con i nostri principi”.
Dialogo anche con Trump per il post Brexit
Se Johnson stia davvero lavorando a queste proposte concrete per scongiurare il rischio di un divorzio traumatico, non è ancora chiaro. Probabilmente se ne capirà di più dopo l’incontro con Tusk. A Biarritz, poi, il premer britannico conta di aprire un dialogo anche col presidente Usa Donald Trump, per arrivare a un buon accordo commerciale con Washington post Brexit. Ma la priorità, ora, è la trattativa con i 27: si avvicina la scadenza del 31 ottobre, data limite per il divorzio di Londra da Bruxelles (LE TAPPE).