Hong Kong, l’aeroporto riapre dopo due giorni di blocchi e proteste

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Lo scalo internazionale è tornato operativo dopo gli scontri tra dimostranti e polizia che hanno paralizzato i voli per il secondo giorno consecutivo. L'Onu chiede un’indagine sulle azioni delle forze dell'ordine. La Cina attacca: in aeroporto azioni “da terroristi”

L'aeroporto internazionale di Hong Kong è tornato alle normali operazioni dopo due giorni consecutivi di blocco dovuti alle proteste e agli scontri tra dimostranti e polizia (LE FOTO delle proteste). Secondo la Cnn, i terminal sono stati ripuliti e i graffiti dei manifestanti sono stati coperti. La polizia locale riferisce che ieri 5 persone sono state arrestate e due agenti sono rimasti feriti durante le proteste di martedì. In un comunicato diffuso nelle prime ore di oggi, la polizia ha condannato le azioni dei manifestanti definendole "atti violenti e radicali". I dimostranti, prosegue la nota, hanno "trattenuto, molestato e assalito un visitatore e un giornalista, infliggendo loro danni fisici e mentali”. Intanto l'Onu chiede un’indagine sulle azioni delle forze dell’ordine mentre la Cina attacca: in aeroporto azioni “da terroristi”.

Cina: in aeroporto azioni “da terroristi”

La Cina ha condannato con forza le proteste pro-democrazia degli ultimi due giorni all'aeroporto di Hong Kong, definendo "azione da terroristi" la disavventura di due cittadini cinesi malmenati dai dimostranti. L'Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao, che fa capo al governo di Pechino, ha espresso "la più forte condanna di queste azioni da terroristi" definendo inoltre i due uomini feriti "patrioti della Cina continentale”.

Le proteste del 13 agosto

Nella giornata di ieri la protesta non si è fermata e per il secondo giorno consecutivo l’aeroporto di Hong Kong si è bloccato. La Cina si è mossa mandando la polizia e lanciando un messaggio di un possibile, e temuto, intervento. Una discesa in campo di cui è convinto il presidente americano Trump che rinviando al mittente qualsiasi accusa di ingerenza, ha fatto sapere (citando la sua intelligence) che Pechino "sta spostando le truppe al confine". Preoccupazione arriva dall'Onu che sulle azioni della polizia chiede "un'indagine". Una richiesta subito respinta da Pechino: 'Non vogliamo interferite, sono nostri fatti interni'. I media presenti sul posto parlano di tragedia sfiorata, dopo che gli agenti di polizia sono giunti nell'area dell'aeroporto e si sono scontrati con i partecipanti alla protesta, che hanno eretto barricate alle entrate dello scalo per impedire l'ingresso agli agenti. I manifestanti hanno lanciato oggetti contro i poliziotti, che hanno risposto usando spray al peperoncino. Dopo diversi minuti di "presidio" dell'area esterna dell'aeroporto, alla fine i poliziotti si sono ritirati.

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