Nella maglietta anche Macao appare come Paese indipendente. Yang Mi, l’attrice testimonial del marchio nel Paese, ha deciso di interrompere la collaborazione. "Non ho mai voluto mancare di rispetto alla sovranità Nazionale", scrive Donatella Versace
I precedenti
La t-shirt di Versace è solo l’ultimo episodio di una serie di falsi passi di aziende straniere in Cina. L'anno scorso avevano creato indignazione alcuni video promozionali di Dolce & Gabbana che mostravano una modella cinese in difficoltà nel tentativo di mangiare spaghetti e pizza con le bacchette: i filmati hanno portato a un vasto boicottaggio dei prodotti (TUTTE LE POLEMICHE SU DOLCE & GABBANA). All'inizio di quest'anno, la società Leica, produttrice di macchine fotografiche, ha preso le distanze da un suo video in cui venivano mostrate alcune immagini delle proteste di Piazza Tiananmen del 1989.
Il momento di tensione tra Cina e Hong Kong
La gaffe di Versace si inserisce in un momento molto delicato nel rapporto tra la Cina e Hong Kong, l’ex colonia britannica diventata una regione amministrativa speciale della Cina nel 1997 (FOTO). Da due mesi Hong Kong è scossa da forti proteste contro il governo cinese e le autorità locali per il disegno di legge sull'estradizione forzata. Il responsabile per gli affari di Hong Kong, Zhang Xiaoming, l'ha definita la crisi peggiore dal ritorno della città sotto il governo cinese (LE PROTESTE IN AEROPORTO).