Il leader del partito di centrodestra Nea Dimokratia ha vinto le Politiche con il 39,8% dei voti e 158 seggi in Parlamento su 300. Ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica davanti al capo della chiesa ortodossa greca. Già domani attesa lista dei ministri
Kyriakos Mitsotakis è il nuovo premier della Grecia: il leader 51enne del partito di centrodestra Nea Dimokratia, dopo aver vinto ieri le elezioni politiche (RISULTATI - FOTO), ha giurato da primo ministro. Finisce, così, l’era di Alexis Tsipras e del suo governo di sinistra. Il successo di Mitsotakis è netto: gli permetterà di governare con una maggioranza monocolore nel Parlamento e, almeno stando alle promesse della campagna elettorale, di avviare un periodo di riforme per arrivare a meno tasse, più apertura agli investimenti privati e meno burocrazia.
Mitsotakis ha giurato da premier
Mitsotakis - figlio dell'ex premier Konstantinos Mitsotakis - ha ripreso una tradizione interrotta dal suo predecessore Tsipras. Mentre l'ex premier aveva giurato laicamente fedeltà alla Repubblica, il nuovo ha pronunciato la formula davanti al capo della chiesa ortodossa greca Ieronimos II. Poi ha ricevuto formalmente l'incarico dal presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos. Mitsotakis e l'alto prelato hanno co-firmato il documento di incarico presentato dal capo dello Stato. Accanto al nuovo premier, la famiglia: la moglie Marewa e i tre figli. Già domani, Mitsotakis potrebbe presentare la lista dei ministri. La Grecia "rialzerà di nuovo la testa con orgoglio", ha assicurato.
La festa del vincitore
Già ieri sera, quando il risultato era ormai certo, Mitsotakis aveva fatto un breve intervento in tv dai toni “unificanti”. Era anche apparso davanti alla folla in festa di fronte alla sede di Nea Dimokratia sulla via Pireos. “Lavorerò duramente, per tutti i greci e le greche, anche per quelli che non ci hanno votato. E cominceremo subito perché non c'è tempo da perdere”, aveva detto. E aveva ribadito la sua promessa: meno tasse, salari più alti e più investimenti. Aveva aggiunto che è ora che la Grecia "si faccia sentire" in Europa. A congratularsi con lui anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Tsipras: “Opposizione responsabile ma molto attiva”
Il premier uscente Tsipras, sempre ieri sera, aveva ammesso la sconfitta e telefonato al vincitore delle Politiche per congratularsi. Tsipras ha ottenuto un risultato migliore di quello delle elezioni europee e amministrative e sopra ai tanti sondaggi di queste settimane (nel 2015 Syriza prese il 35,5%). “I cittadini hanno scelto. E noi rispettiamo il risultato, perché il cambio di governo è l'essenza della democrazia, non un paradosso. Ho fatto i complimenti a Mitsotakis e domani gli consegnerò l'ufficio del primo ministro", ha detto ieri sera Tsipras. Il premier uscente ha aggiunto che Syriza ha fatto "scelte difficili" per cambiare il Paese, "pagando un alto prezzo". Ha poi sottolineato come il risultato non sia poi così lontano dal successo del 2015. “È un onore aver ricevuto ancora questa fiducia. Noi la useremo per cambiare Syriza in un movimento democratico con forti radici tra i lavoratori. Ora analizzeremo i nostri errori e poi saremo un'opposizione responsabile ma molto attiva in Parlamento”.
I risultati e l’affluenza
I risulttai definitivi dicono che il partito Nea Dimokratia ha ottenuto il 39,85% dei voti e 158 seggi su 300. Syriza il 31,53% (86 seggi). Ci sono poi i socialisti di Kinal 8,1% (22); i comunisti del Kke (5,3%, 15 seggi); Elliniki Lysi ('Soluzione greca', nazionalisti, 3,7%, 10 seggi); Diem25-Mera25 di Yanis Varoufakis (3,44%, 9 seggi). I neonazisti di Alba Dorata non entrano in Parlamento. L'affluenza è stata del 57,92%, leggermente superiore alle Politiche del 2015.
Nea Dimokratia torna al governo
Nea Dimokratia è lo stesso partito che era al governo in Grecia quando è esplosa la crisi finanziaria, diventata poi crisi sociale. In questi anni è cambiato, diventando una forza nuova e riacquistando la fiducia degli elettori. Mitsotakis - economista con studi in università Usa - ha condotto la campagna con sicurezza, visitando ogni angolo del Paese e promettendo il cambiamento che molti si aspettano da lui, in particolare sul fronte fiscale. Ha conquistato consensi soprattutto tra le classi medio-alte, da sempre ostili a Tsipras. Dal canto suo, Tsipras ha scontato il malcontento accumulato in questi anni in cui ha gestito la crisi. Ma hanno pesato anche altri fattori. Ad esempio l'accordo sul nome della Macedonia con Skopje, odiato dai nazionalisti, oppure la gestione giudicata poco chiara e inadeguata degli incendi della scorsa estate (con oltre cento morti nei pressi di Rafina).