Cardinale Pell imputato per pedofilia, parte il processo d’appello

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(Ansa)

L’alto prelato 77enne sarà ascoltato da tre giudici dello stato di Victoria, in Australia. L’ex ministro delle Finanze di Papa Francesco, era stato condannato a 6 anni per abusi su due coristi di 13 anni alla fine degli anni Novanta

Il cardinale australiano George Pell, riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori, è alla sbarra per il processo d’appello. Pell, ex tesoriere del Vaticano, è stato condannato ad una pena di 6 anni per aver abusato di due coristi di 13 anni, quando era arcivescovo a Melbourne alla fine degli anni Novanta. Il cardinale, il più anziano cattolico riconosciuto colpevole di questo genere di reato, detenuto in una prigione di Melbourne, sarà ascoltato da tre giudici nei prossimi giorni. Pell è apparso nella Corte d’appello nello stato di Victoria pur non essendo obbligato a presentarsi in tribunale.

La "condanna" del Vaticano

L'alto prelato, ex ministro delle Finanze di Papa Francesco, era stato giudicato colpevole a fine del 2018, ma il tribunale aveva vietato fino al 26 febbraio ai media di pubblicare l'esito della sentenza. Dopo la condanna, il direttore "ad interim" della sala stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, confermò che Pell non era più "il prefetto della Segreteria per l'Economia" del Vaticano. E spiegò che dopo la sentenza di condanna di primo grado, la congregazione per la Dottrina della fede si sarebbe occupata del caso "nei modi e con i tempi stabiliti dalla normativa canonica".

La difesa di Pell

Il legale di Pell, l'avvocato Bret Walker in aula ha sostenutot che gli atti di cui Pell è accusato sarebbero stati "impossibili", anche per l'ingombro dei suoi paramenti sacerdotali. Secondo Walker, il giudice di primo grado ha errato nel non permettere alla difesa di usare una ricostruzione videografica che dimostrerebbe come i movimenti di Pell avrebbero reso impossibile commettere i reati ascritti. Pell ha fatto sapere tramite i suoi legali che se l'appello sarà respinto, non presenterà un secondo appello per chiedere una riduzione della pena. Giovedì 6 giugno sarà il turno dell'accusa, che risponderà agli argomenti della difesa. Poi l'udienza di appello si dovrebbe concludere ma la Corte potrà richiedere diverse settimane prima di annunciare la sua decisione.

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