Il fondatore di WikiLeaks, arrestato lo scorso 11 aprile nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, è accusato di violenza sessuale. Il 13 maggio gli inquirenti scandinavi avevano riaperto il caso: si tratta del primo passo per la richiesta di estradizione dal Regno Unito
La procura svedese ha chiesto l'arresto per Julian Assange con l'accusa di violenza sessuale. Si tratta del primo passo per la richiesta di estradizione dal Regno Unito dove il fondatore di WikiLeaks si trova in stato d’arresto in seguito all'espulsione dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra che gli aveva dato asilo. Lo scorso 13 maggio gli inquirenti svedesi avevano riaperto il caso per le accuse di stupro (I SETTE ANNI IN AMBASCIATA). La procuratrice svedese Eva-Marie Persson ha reso noto che se un tribunale accorderà la richiesta d'arresto per Assange "su un sospetto caso di stupro, io farò richiesta di un mandato d'arresto europeo". Secondo il magistrato svedese, le autorità britanniche dovranno decidere se esistono conflitti tra il mandato d'arresto europeo e la richiesta di estradizione americana. In passato, altre accuse di stupro, poi archiviate, nei confronti di Assange erano partite in seguito alla denuncia di due donne. L'attivista ha sempre negato ogni colpa. Una delle accusatrici ha poi ritirato la deposizione.
L’arresto a Londra dello scorso aprile
Il giornalista australiano è stato arrestato lo scorso 11 aprile nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove era rimasto rifugiato per oltre sette anni. Assange è stato così condannato a 50 settimane di prigione per aver violato i termini della libertà provvisoria. Tuttavia, nei suoi confronti c’è un’altra richiesta di estradizione: quella degli Stati Uniti. Dopo il suo arresto, le autorità americane hanno rivelato che era stato incriminato un anno fa per cospirazione finalizzata alla pirateria informatica.