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L'Onu all'Italia: “Dl sicurezza bis viola i diritti umani”

Mondo

Dopo la lettera di sabato, le Nazioni Unite in una nota ribadiscono la "condanna" al decreto e chiedono di aprire i porti italiani alle ong. Salvini replica: "Burocrati tifosi dell'immigrazione di massa"

L'Onu non fa passi indietro, e dopo aver chiesto al governo italiano di respingere il decreto sicurezza bis (COSA PREVEDE), giudicato "potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti", affida oggi a  una nota la replica ai commenti del ministro dell'Interno Salvini. Nel comunicato, i sei esperti indipendenti dei diritti umani delle Nazioni Unite "condannano la bozza di decreto proposta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini" che prevede "multe per chi soccorre migranti e rifugiati in mare". 

"Il diritto alla vita deve prevalere"

"Il diritto alla vita e il principio di non respingimento dovrebbero sempre prevalere sulla legislazione nazionale o su altre misure presumibilmente adottate in nome della sicurezza nazionale", si legge nella nota. "Esortiamo le autorità a smettere di mettere in pericolo la vita dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime della tratta di persone, invocando la lotta contro i trafficanti. Questo approccio è fuorviante e non è in linea con il diritto internazionale generale e il diritto internazionale dei diritti umani", prosegue il comunicato. Al contrario "le politiche migratorie restrittive contribuiscono ad aggravare le vulnerabilità dei migranti e servono solo ad aumentare il traffico di persone".

"Porti aperti alle ong"

I sei esperti dell'Onu chiedono anche il ritiro delle due precedenti direttive che vietano l'accesso ai porti italiani alle navi di organizzazioni non governative che salvano migranti al largo delle coste della Libia. "Siamo profondamente preoccupati per le accuse mosse contro la nave Mare Jonio, che non sono state confermate da autorità giudiziarie competenti. Crediamo che si tratti di un altro tentativo politico di criminalizzare gli attori umanitari che forniscono servizi salvavita indispensabili per proteggere la vita e la dignità degli esseri umani", si legge nel comunicato, in cui si aggiunge: "Le direttive stigmatizzano i migranti come possibili terroristi, trafficanti e contrabbandieri, senza fornire prove. Temiamo che questo tipo di retorica aumenterà ulteriormente il clima di odio e di xenofobia".

La replica di Salvini

Non si è fatta attendere la contro-replica di Matteo Salvini. "Sulla sicurezza e la felicità degli italiani decidono ministri e parlamentari eletti dagli italiani, non sconosciuti burocrati tifosi dell'immigrazione di massa", ha commentato il ministro dell'Interno, che ha poi aggiunto: "L'Onu si occupi dei problemi ben più rilevanti di violazione dei diritti umani che ci sono in giro per il mondo, dalla Turchia alla Corea fino al Venezuela, piuttosto che venire a fare le pulci in Italia".  

La lettera delle Nazioni Unite

L'allarme delle Nazioni Unite era stato espresso in una lettera inviata, in data 15 maggio, dall'Alto commissariato per i diritti umani, nella persona del capo delle procedure speciali Beatriz Balbin, all'ambasciatore presso l'Onu a Ginevra Gian Lorenzo Cornado, con la preghiera di trasmetterla al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Una copia della missiva era stata recapitata "per conoscenza" anche al governo libico e all'Unione Europea. La lettera riporta una lunga nota congiunta di sei esperti dell'Ohchr sui diritti umani dei migranti, il traffico di persone, tortura, razzismo e xenofobia, stilata in base ad "informazioni ricevute" riguardo alle ultime norme emanate dal ministero degli Interni e in particolare alla "Direttiva per la coordinazione unificata delle attività di sorveglianza dei confini marittimi e per il contrasto all'immigrazione illegale in base all'articolo 11 del decreto legislativo 286/1998" emanata il 18 marzo scorso dal ministro Matteo Salvini.

Dodici pagine di osservazioni

"La direttiva, che chiama le autorità marittime militari e civili italiane ad impedire alle navi private che effettuino interventi di salvataggio in acque internazionali, in particolare a nord della Libia dall'accedere alle acque territoriali italiane e ai suoi porti" rischia secondo gli esperti di violare i diritti umani dei migranti. In 12 fitte pagine di osservazioni si ripercorrono le iniziative messe in atto negli ultimi mesi dal Viminale per contrastare gli arrivi di migranti, con esplicito riferimento anche alla situazione in Libia e alle vicende delle navi delle ong a cui sono stati chiusi i porti e si elencano le norme internazionali che queste iniziative potrebbero avere violato. Si chiedono chiarimenti puntuali su una serie di punti e che "in attesa di risposta" "siano prese tutte le necessarie misure ad interim per fermare le violazioni e prevenire la loro reiterazione". "Nel caso che apposite inchieste rivelino la fondatezza dei sospetti" l'Agenzia dell'Onu chiede infine che i responsabili "rispondano delle proprie azioni".

Farnesina: lettera Onu trasmessa a ministero Interni

Il Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero ha confermato di aver ricevuto dalla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra una lettera con richieste di chiarimenti e "rilievi di preoccupazione con riguardo alla bozza del cosiddetto "decreto sicurezza bis non ancora discusso dal Consiglio dei Ministri. La lettera è stata trasmessa anche al Ministero dell'Interno e, naturalmente, riceverà da parte del Governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell'assoluta tutela dei diritti umani".

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