Tensione fra Washington e Pechino per la decisione statunitense. L'azienda cinese è stata inserita in una sorta di lista nera del commercio americano. La replica: questa scelta "frenerà gli sforzi per lo sviluppo del 5G". Formalizzato intanto l'arresto di 2 canadesi
Scontro aperto tra Usa e Cina, dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di vietare l'acquisto di apparecchiature Huawei e Zte da parte di società di telecomunicazione americane (aziende che però formalmente non vengono nominate). La società cinese ha replicato spiegando che la scelta americana danneggerà imprese e consumatori frenando gli sforzi per lo sviluppo del 5G. Mentre il portavoce del ministero del Commercio cinese, Gao Feng, ha spiegato: la Cina "si oppone con forza alla imposizione unilaterale di sanzioni", ricordando come il Paese ha "enfatizzato molte volte che il concetto di sicurezza nazionale non dovrebbe essere abusato e non dovrebbe essere utilizzato come uno strumento per il protezionismo commerciale". Alle tensioni si aggiunge l’annuncio della Cina, che ha comunicato di aver "formalmente arrestato" i canadesi Michael Kovrig e Michael Spavor: lo ha confermato, in merito ad anticipazioni di stampa, il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, dicendo che tutto è stato effettuato "di recente" e nel rispetto delle leggi.
Fermati a dicembre
All'ex diplomatico Kovrig è contestata la raccolta di segreti di Stato e a Spavor furto di segreti e la loro diffusione illegale all'estero. I due sono stati fermati dai servizi segreti cinesi a dicembre in una mossa vista da alcuni osservatori come ritorsione per l'arresto a Vancouver di Meng Wanzhou, "Lady Huawei".
La decisione su Huawei
Per Washington le attività di Huawei sono un rischio per la sicurezza nazionale e per questo il big cinese e 70 delle sue affiliate sono finite anche nella 'Entity List' americana, una sorta di lista nera del commercio Usa. La mossa mira a limitare gli acquisti di componenti da società americane per Huawei e rende difficile per la società vendere i suoi prodotti vista la loro dipendenza da componenti americani. Impone inoltre alle società americane che vogliono fare affari con Huawei di ottenere una licenza. Tra le compagnie americane fornitrici del gruppo cinese ci sono Intel, Qualcomm, Micron, Seagate, Western Digital e Broadcom.
La replica: decisione danneggerà imprese e consumatori
La replica della società cinese non si è fatta attendere: "Limitare Huawei non renderà gli Usa più sicuri o più forti, ma servirà solo a limitare gli Usa ad alternative inferiori, ma più costose, lasciando in ritardo il Paese nella distribuzione del 5G", oltre a creare "altre gravi questioni legali". "Huawei è un impareggiabile leader nel 5G", lo standard di ultima generazione delle tlc integrate. "Siamo pronti e desiderosi di misurarci con il governo americano su effettive misure per assicurare la sicurezza dei prodotti", si legge in una nota della compagnia di Shenzhen.