Usa, epidemia di morbillo a New York: dichiarata emergenza sanitaria

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Ad essere coinvolta è soprattutto la comunità di ebrei ortodossi che sono restii a farsi vaccinare. Nei quartieri più colpiti della città si contano 285 casi, mentre in tutto il Paese si arriva a 465: il numero più alto degli ultimi 5 anni

Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria in tutta la città a causa dell'epidemia di morbillo (COS’È) diffusasi a Brooklyn e ha ordinato la vaccinazione obbligatoria in quattro delle aree più a rischio. Chi non si sottoporrà al vaccino rischia una multa di mille dollari. Ad essere colpita è soprattutto la comunità degli ebrei ortodossi che rifiutano la vaccinazione. A marzo, la contea di Rockland, circa 40 chilometri a nord di New York, ha dichiarato lo stato di emergenza a causa di un'epidemia simile, vietando ai bambini non vaccinati l’accesso ai luoghi pubblici.

285 casi di morbillo in 6 mesi

Stando a quanto riporta il Washington Post, le scuole ebraiche ortodosse di New York hanno ricevuto già da tempo l’ordine di non ammettere in aula gli studenti non vaccinati. Ma una avrebbe trasgredito, causando un aumento nei numeri (40 contagi). Ora l’ordine è stato reiterato, pena la chiusura degli istituti. “Questa epidemia è alimentata da un piccolo gruppo di no-vax che risiede in alcuni quartieri (a cominciare da Williamsburg, Brooklyn). Hanno fatto circolare disinformazione pericolosa, basata su scienza fasulla”, ha detto al quotidiano Oxiris Barbot, commissaria alla salute di New York e pediatra. Il Dipartimento della Salute della città ha fatti sapere che a Brooklyn e nel Queens sono stati registrati 285 casi di morbillo negli ultimi 6 mesi, la maggior parte all’interno delle comunità di ebrei ortodossi. Il quartiere di Williamsburg è il più colpito, con 228 casi, seguito da Borough Park, con 49. Le autorità sanitarie americane contano in tutto il Paese 465 casi di morbillo, il numero più alto degli ultimi 5 anni.

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