Brexit, bocciato per la terza volta il piano May. La premier: "Implicazioni serie"

344 voti contro 286. Theresa May sconfitta ancora una volta. "Provo profondo dispiacere", ora implicazioni "serie", dice la premier. Ue: in caso di no-deal, nessun accordo parziale. Tusk convoca il Consiglio Ue il 10 aprile

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Ecco come hanno votato i deputati

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I numeri della sconfitta del governo

 
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Nessun piano B

Theresa May ha definito "grave" la decisione con cui la Camera dei Comuni ha bocciato oggi di nuovo il suo accordo sulla Brexit, evocando a questo punto la necessità della richiesta di un rinvio prolungato all'Ue e della partecipazione britannica alle elezioni europee, se accordato. La premier ha rinfacciato alla Camera di non avere un piano B maggioritario, avendo detto no al suo accordo, ma anche a un no deal, a una no Brexit e a un referendum bis. E ha insistito che il governo continuerà ad agire affinché "la Brexit sia attuata".
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Tusk convoca Consiglio Ue il 10 aprile

Consiglio Ue straordinario a Bruxelles il prossimo 10 aprile su Brexit. Lo ha convocato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, subito dopo il voto di Westminster. 
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Adesso quasi certa la partecipazione alle Europee

"E' quasi certo adesso che noi si debba partecipare alle elezioni europee". Lo ha detto la premier britannica Theresa May dopo la bocciatura ai Comuni dell'accordo sulla Brexit.
 
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May: profondo dispiacere, ora conseguenze serie

E' un tema che desta "profondo dispiacere" che il Parlamento abbia respinto ancora una volta l'accordo di divorzio dalla Ue e le implicazioni adesso sono "serie". Lo ha detto la premier britannica Theresa May, parlando dopo che la Camera dei Comuni ha bocciato la mozione
sull'accordo di Brexit da lei negoziato con Bruxelles. 
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Brexit: Westminster boccia accordo di divorzio 

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Theresa May ai Comuni

 
 
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Brexit: iniziato il voto

E' cominciato a Westmintster il voto per l'accordo sulla Brexit, dopo il dibattito ai Comuni i membri del parlamento stanno adesso esprimendo le loro preferenze.
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May azzarda, schiacciante maggioranza ai Comuni a favore

"Credo che ci sia una schiacciante maggioranza in questa Camera a favore dell'accordo di uscita". Lo ha detto la premier britannica Theresa May. "Approvare oggi l'accordo evita il precipizio e le elezioni europee, e anche una lunga estensione che potrebbe distruggere la Brexit", ha
aggiunto. 
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May: votate sì per onorare esito referendum

Votare oggi a favore dell'accordo sulla Brexit significa evitare un salto nel buio e mandare "un messaggio chiaro" al Paese e a Bruxelles: che la Gran Bretagna "uscirà dall'Ue il 22 maggio" nel "rispetto del risultato del referendum ". Così Theresa May ai Comuni. 

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Corbyn: piano B o elezioni

 
Se l'accordo sulla Brexit verrà nuovamente bocciato e per la terza volta, allora la premier Theresa May "non avrà alternativa se non convocare nuove elezioni". Lo ha sottolineato il leader del laburisti, Jeremy Corbyn, parlando ai Comuni, a Londra, poco prima del voto sull'intesa con Bruxelles negoziata dall'inquilina di Downing Street. 
- di Redazione Sky TG24

Ex laburisti ed ex tories pro Ue fondano nuovo partito

Nel giorno in cui la Gran Bretagna avrebbe dovuto lasciare la Ue, ed invece si vota ai Comuni per la terza volta l'accordo di Theresa May per la Brexit, un gruppo di deputati centristi e pro Ue fuoriusciti sia dal Labour che dai Tories oggi hanno presentato la registrazione di un nuovo partito, Change Uk. Si tratta di otto ex laburisti ed tre ex conservatori che formano attualmente il gruppo indipendente e che ora si vogliono registrare come partito "per poter candidarsi se vi saranno le elezioni europee come risultato di una estensione dell'articolo 50", hanno detto con quello che suona come un auspicio da parte dei deputati anti-Brexit. "Speriamo di scuotere il sistema bipartitico ed offrire alla gente un'alternativa che possa cambiare in meglio il nostro Paese", hanno aggiunto i deputati che al momento hanno scelta l'ex tories Heidi Allen come leader. Mentre Chucka Umunna, uno dei fuoriusciti laburisti, sottolinea come dal mese scorso il gruppo sia "sommerso dal sostegno da parte del pubblico".
- di Redazione Sky TG24

Manifestazioni a Londra

Nel giorno del voto decisivo sulla  Brexit, in cui Theresa May tenterà di salvare l'accordo che ha negoziato con Bruxelles - sottoponendolo per la terza volta al voto del  Parlamento - la polizia si sta preparando a fronteggiare possibili  disordini minacciati dagli estremisti di destra durante le proteste dei gruppi pro-Brexit. Scotland Yard ha dichiarato di essere pronta a  "schierare risorse in tutto il paese" se scoppieranno violenze durante le numerose dimostrazioni programmate a Londra e in tutto il Regno Unito.
- di Redazione Sky TG24

Ue: aspettiamo voto di oggi e da lì vedremo

 
"Aspettiamo il voto piu' tardi oggi pomeriggio" sull'accordo per la Brexit, "seguiamo da vicino e riprenderemo da quello". Così il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, sottolineando che l'intesa di divorzio "è sia necessaria che sufficiente per assicurare un'uscita ordinata" e che questa chiaramente "deve essere ratificata da entrambe le parti e tiene in conto anche le relazioni future". Il portavoce si è quindi rifiutato di commentare il fatto che la Brexit sarebbe dovuta scattare da oggi.
- di Redazione Sky TG24
 
 
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La chance di Theresa May
Oggi doveva essere la giornata dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, al massimo potrà essere il giorno dell'uscita dall'impasse in cui si trova il governo britannico: i deputati della Camera dei Comuni voteranno per la terza volta sull'accordo firmato da Theresa May e bocciato due volte in Parlamento. Un voto che aprirebbe la strada a una Brexit rimandata al 22 maggio.
 
Terzo voto dopo due bocciature
Il testo, concluso tra Londra e Bruxelles a novembre dopo 17 mesi di noiosi negoziati, è già stato respinto in modo schiacciante nella Camera dei Comuni due volte, a gennaio e marzo. Il voto, previsto per le 15.30 ora italiana, si concentrerà solo sul Trattato di ritiro e non sulla
Dichiarazione politica che lo accompagna. Per far cambiare idea ai ribelli della sua maggioranza conservatrice, la premier Theresa May ha promesso ieri le proprie dimissioni in caso di un risultato favorevole. Questo gesto drammatico ha convinto alcuni "Brexiters" a tornare nei
ranghi.
 
Boris Johnson sostiene la premier
Il suo rivale ed ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, ha annunciato l'intenzione di sostenere il testo, temendo che un nuovo rifiuto finirà per portare alla cancellazione di Brexit, così come Jacob Rees-Mogg, l'influente leader dell'European Research Group, che conta  60
a 85 deputati.
 
Dubbi sui numeri
Tuttavia, la partita è lontana dall'essere vinta per la May che ha ottenuto, la settimana scorsa, dai leader dell'Ue un breve rinvio rispetto alla data prevista del 29 maro per quets'ultimo passaggio in Parlamento e non uscire senza accordo.
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Leave or remain? 

 
 
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Brexit day, opera di Banksy su Instagram

 
L'artista britannico torna a postare dopo mesi sul suo account Instagram e lo fa per diffondere un'opera di qualche anno fa, che ritrae il Parlamento inglese in seduta comune: i parlamentari sono tutti scimpanzé - "Ho fatto questo 10 anni fa. Il museo di Bristol lo rimette in mostra come simbolo del giorno della Brexit"
 
- di Redazione Sky TG24

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