Dopo i disagi, l'energia risulta ripristinata in varie zone della regione metropolitana di Caracas. La situazione resta difficile in molti dei 23 Stati in cui è diviso il Paese. Maduro accusa avversari politici. Guaidò: "La luce arriverà con la fine dell'usurpazione"
Dopo 19 ore di blackout, è tornata l'energia elettrica in alcune zone del Venezuela mentre in altre continuano i disagi. Si è trattato del blackout più lungo ed esteso nella storia del Paese. L'interruzione del servizio è iniziata poco prima delle 17 di giovedì (le 22 in Italia) e permaneva ancora alle 12 di venerdì (le 17 in Italia), per un totale di 19 ore. Più tardi, alle 16 di venerdì (le 21 in Italia), l'energia risultava ripristinata in varie zone della regione metropolitana di Caracas. La situazione, però, resta ancora difficile in molti dei 23 Stati in cui è diviso il Venezuela. Il governo del presidente Nicolas Maduro (CHI È) ha dato la colpa all'opposizione, accusandola di sabotaggio. Lo stesso ha denunciato su Twitter che l’episodio fa parte della "guerra elettrica annunciata e diretta dall'imperialismo statunitense contro il nostro popolo". Maduro ha assicurato che questa guerra "sarà sconfitta", perché "niente né nessuno potranno sconfiggere il popolo di Bolivar e Chavez". Poi ha concluso con l'appello: "Massima unità dei patrioti!". Intanto, sono state sospese le lezioni a scuola e le attività lavorative.
Torna l'energia a Caracas, ancora disagi in altre zone
La capitale era rimasta senza luce durante le ore di punta di ieri sera e il blackout, come hanno riferito la Bbc e altri media internazionali, si è poi esteso anche ad altre zone del Paese. Tanto i media pro-governativi, come Telesur, quanto quelli vicini all'opposizione, come il quotidiano El Nacional, informano che ora la luce è tornata in vari quartieri di Caracas, come El Paraíso, San Bernardino, El Valle, 23 de Enero, Caricuao e Montalbán, nonché in zone vicine che appartengono alla Stato Miranda, come El Hatillo, La California, Horizonte e Boleíta. In altre zone dello stesso Stato, però, continua a mancare l'elettricità e la stessa situazione si segnala in altri Stati, come Anzoategui (Nordest), Carabobo (Centro), Tachira (Ovest), Barinas (Centro-ovest) e Zulia (Nord-ovest).
In migliaia a piedi nelle strade buie, voli dirottati
Durante il blackout, a causa del buio, a Caracas si è fermata anche la metropolitana e migliaia di persone sono dovute ritornare a casa a piedi nelle strade buie. Maduro ha addossato le colpe all'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò, accusato di "voler fare un colpo di Stato con l'aiuto degli imperialisti americani". La mancanza di elettricità ha causato tra l'altro il dirottamento dei voli dal principale aeroporto di Caracas. Il Venezuela dipende in gran parte per l'elettricità dalle sue imponenti infrastrutture idroelettriche piuttosto che dalle riserve di petrolio. Tuttavia, decenni di mancata manutenzione hanno provocato il degrado delle principali dighe e i blackout sono relativamente frequenti.
Scuole chiuse, attività lavorative sospese
Il governo venezuelano ha "sospeso le attività lavorative e di istruzione" per facilitare la restituzione del servizio elettrico. Lo ha reso noto Telesur, sottolineando che "questa misura resterà in vigore solo questo venerdì, per rendere possibile la normalizzazione del sistema elettrico, che ha subito un attacco di settori dell'estrema destra, appoggiati da dirigenti politici imperialisti". Il ministro della Comunicazione, Jorge Rodriguez, che ha attribuito l'episodio a "un attacco tecnico e cibernetico", in giornata ha annunciato che "in modo eroico si è riuscito a ristabilire il servizio elettrico al 100% nella regione orientale del Paese, e in poche ore sarà ristabilito in tutto il territorio nazionale". Ma alcuni annunci sono stati smentiti dai residenti attraverso i social.
Guaidò: "La luce arriverà con la fine dell’usurpazione"
"È chiaro per tutto il Venezuela che la luce arriverà con la fine dell'usurpazione", ha commentato su Twitter Juan Guaidò, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell'esecutivo. E ha promesso che "durante il nostro giro nel Sud del Paese cercheremo gli appoggi necessari per risolvere questa crisi", aggiungendo che "il blocco al progresso lo sconfiggeremo con la mobilitazione". "Ci vediamo sabato in piazza!", ha concluso.