Corea del Nord, il 10 marzo le elezioni parlamentari. Una pura formalità

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Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un (Getty Images)

Consultazioni per eleggere i parlamentari della Suprema Assemblea Popolare. I cittadini però potranno solo confermare i candidati del 'Fronte democratico per la riunificazione della madrepatria', la coalizione che sostiene il dittatore Kim Jong-un

Il 10 marzo in Corea del Nord si tengono le elezioni parlamentari. Il voto servirà ad eleggere i 687 deputati che comporranno per i prossimi cinque anni la nuova Suprema Assemblea Popolare, il parlamento del Paese. Gli unici candidati in corsa in tutti i collegi saranno quelli del 'Fronte democratico per la riunificazione della madrepatria', la coalizione guidata dallo schieramento del dittatore Kim Jong-un, il 'Partito dei lavoratori'. La mancanza di alternative rende l'elezione una formalità sebbene potrebbe fornire delle indicazioni su eventuali cambiamenti tra i quadri del regime in un momento molto delicato per il Paese, soprattutto per quanto riguarda la politica estera. Meno di due settimane fa, il 27 febbraio, il leader nordcoreano ha incontrato per la seconda volta il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sul tavolo la denuclearizzazione del Paese ma anche il miglioramento dei rapporti bilaterali e sulla pace duratura.

Voto obbligatorio

I candidati alle elezioni, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa centrale coreana KCNA, fedele al regime, sono "lavoratori, contadini, intellettuali e soldati che si battono per sostenere l'ideologia e la leadership del leader Kim Jong-un e combattere per lo sviluppo nazionale". Ognuno di loro, prima di poter correre nei diversi collegi ha dovuto superare il vaglio degli organi di partito. Ai cittadini, in ultima istanza, non resta che il compito di avallare la scelta: gli elettori, infatti, potranno votare solo "sì" o "no" al candidato presentato nel proprio collegio, ma per votare "no" dovranno entrare in una cabina diversa. In Corea del Nord il voto è obbligatorio, ragione per la quale l’affluenza è sempre molto vicina al 100% degli aventi diritto.

"L'invincibilità del sistema socialista"

La Suprema Assemblea del Popolo nell'ordinamento nordcoreano ha una valenza molto limitata e si riunisce di rado anche se conserva ancora un forte valore simbolico, soprattutto in ottica propagandistica. In questi giorni, l'agenzia di stampa centrale coreana KCNA ha diffuso numerosi inviti a recarsi ai seggi ricordando che: "Nella Repubblica Popolare Democratica di Corea l'elezione è un'occasione importante per rafforzare ulteriormente il governo e mostrare la solidità e l'invincibilità del sistema socialista in cui il leader, il partito e le masse formano un insieme armonioso". Nel Paese, spiega KCNA, "ogni cittadino di età superiore ai 17 anni ha il diritto di eleggere o essere eletto, indipendentemente dal sesso, dalla nazionalità, dall'occupazione, dall'istruzione, dall'appartenenza al partito, dalla visione politica e dal credo religioso, nei principi di elezione universale e paritetica".

Le precedenti elezioni e il plebiscito per Kim Jong-un

L'ultima volta che si è votato per la Suprema Assemblea del Popolo è stato cinque anni fa, nel 2014. In quell'occasione l'affluenza alle urne ufficiale è stata conteggiata al 99,97%, ed il 100% dei candidati proposti è stato approvato. Tra questi c’era anche Kim Jong-un che, nel suo collegio, come era prevedibile, ha ottenuto un plebiscito con il 100% delle preferenze.

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