Dispersi sul Nanga Parbat, operazioni rinviate per maltempo

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Ieri erano state bloccate anche le operazioni con i droni. Nardi e Ballard sono dispersi da sei giorni ma per il momento - e per i prossimi due giorni - è tutto bloccato a causa della scarsa visibilità. Lo staff di Nardi: "Rimaniamo fiduciosi"

Il maltempo sta bloccando le operazioni di soccorso di Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi sul Nanga Parbat da sei giorni. “Al momento – riferiscono dal club alpino del Pakistan – non è possibile effettuare alcuna operazione a causa delle intense nevicate e della scarsa visibilità”. Il maltempo è previsto per i prossimi due giorni e sembra che sarà difficile per gli elicotteri decollare. Ieri mattina anche la spedizione russa che si era detta disponibile a mettersi sulle tracce dei due alpinisti, dispersi da domenica 24 febbraio, ha rinunciato a causa del forte rischio valanghe.

“Rimaniamo fiduciosi”

Lo staff di Daniele Nardi non perde le speranze: “Rimaniamo fiduciosi che le operazioni possano riprendere al più presto. I piloti, con i permessi di volo approvati, sono in stand by dalle 5.30 di questa mattina” anche se “le condizioni meteo (neve, nuvole e scarsa visibilità) non permettono agli elicotteri di alzarsi in volo”.

Rinviata anche l’operazione con i droni

Ieri l’elicottero che avrebbe dovuto trasferire dal campo base del K2 al Nanga Parbat l'alpinista basco Alex Txikon e i suoi collaboratori non è decollato "perché l'agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell'esercito pakistano, ha richiesto il pagamento anticipato dell'importante somma necessaria", ha spiegato su Facebook lo staff di Nardi. Per poter attuare l'operazione, infatti, occorrono le autorizzazioni al volo, considerato che lo spazio aereo pachistano è stato chiuso a causa delle tensioni tra Pakistan e India.

In un post su Facebook si legge che “Askari purtroppo accetta soltanto pagamenti anticipati e il deposito lasciato dagli alpinisti si è esaurito con le operazioni di ieri. La famiglia di Daniele Nardi si è resa immediatamente disponibile al pagamento dell'intera somma necessaria, ma i tempi tecnici e burocratici hanno di fatto impedito di poterlo fare in poche ore. L’Italia, tramite l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha pertanto provveduto concretamente e direttamente a gestire i pagamenti con l’Aviazione pakistana di quanto richiesto da Askari per il volo degli elicotteri in attesa dei rimborsi assicurativi. Purtroppo, il meteo è peggiorato e l'perazione di recupero di Alex Txikon dal campo base del K2 si dovrà effettuare domani mattina. Nel mentre, Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, è partito questa mattina a piedi dal campo base del Nanga Parbat ed è arrivato nei pressi di campo 1. Ora è di ritorno verso il campo base".

Cosa prevedeva il piano di ricerca con i super droni

In base a quanto riferito dallo staff dello stesso Nardi sulla pagina Facebook dell'alpinista, il piano del 1 marzo prevedeva di prelevare l'alpinista basco Alex Txikon con tre suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al campo base del Nanga Parbat e successivamente in una posizione più vicina alla parete Diamir. Da lì Txikon avrebbe attivato i suoi tre droni perlustrando tutta la zona dello Sperone Mummery, a oltre 6mila metri di altitudine, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le vie che teoricamente possono aver percorso Daniele Nardi e Tom Ballard.

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