Daniele Nardi, rinviate le ricerche con i droni: ecco cosa prevede l'operazione

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Foto: Archivio Ansa

L’alpinista italiano e Tom Ballard sono dispersi sul Nanga Parbat da domenica 24 febbraio. L’operazione russa dal campo base del K2 è definitivamente saltata per il rischio valanghe. Posticipato per maltempo anche il piano B con i super droni del basco Alex Txikon 

È rinviata a domani l'operazione con i droni con i quali si sperava di ritrovare oggi sul Nanga Parbat Daniele Nardi e Tom Ballard. L'elicottero che avrebbe dovuto trasferire dal campo base del K2 al Nanga Parbat l'alpinista basco Alex Txikon e i suoi collaboratori non è decollato "perché l'agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell'esercito pakistano, ha richiesto il pagamento anticipato dell'importante somma necessaria", ha spiegato su Facebook lo staff di Nardi. Per poter attuare l'operazione, infatti, occorrono le autorizzazioni al volo, considerato che lo spazio aereo pachistano è ancora chiuso a causa delle tensioni tra Pakistan e India. Stamattina anche la spedizione russa che si era detta disponibile a mettersi sulle tracce dei due alpinisti, dispersi da domenica 24 febbraio, ha rinunciato a causa del forte rischio valanghe.

L'operazione con i droni rinviata a domani

Nel post di Facebook si legge che “Askari, purtroppo accetta soltanto pagamenti anticipati e il deposito lasciato dagli alpinisti si è esaurito con le operazioni di ieri. La famiglia di Daniele Nardi si è resa immediatamente disponibile al pagamento dell'intera somma necessaria, ma i tempi tecnici e burocratici hanno di fatto impedito di poterlo fare in poche ore. L’Italia, tramite l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha pertanto provveduto concretamente e direttamente a gestire i pagamenti con l’Aviazione pakistana di quanto richiesto da Askari per il volo degli elicotteri in attesa dei rimborsi assicurativi. Purtroppo, il meteo è peggiorato e l'perazione di recupero di Alex Txikon dal campo base del K2 si dovrà effettuare domani mattina. Nel mentre, Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, è partito questa mattina a piedi dal campo base del Nanga Parbat ed è arrivato nei pressi di campo 1. Ora è di ritorno verso il campo base".

Cosa prevedeva il piano di ricerca con i super droni

In base a quanto riferito dallo staff dello stesso Nardi sulla pagina Facebook dell'alpinista, il piano di oggi - 1 marzo - prevedeva di prelevare l'alpinista basco Alex Txikon con tre suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al campo base del Nanga Parbat e successivamente in una posizione più vicina alla parete Diamir. Da lì Txikon avrebbe attivato i suoi tre droni perlustrando tutta la zona dello Sperone Mummery, a oltre 6mila metri di altitudine, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le vie che teoricamente possono aver percorso Daniele Nardi e Tom Ballard.

Le operazioni di ieri

Nella giornata di ieri, 28 febbraio, le operazioni di ricerca si sono svolte con un elicottero: il velivolo era rientrato per fare rifornimento, dopo un primo volo senza successo, e si è poi alzato per una seconda ricognizione. Successivamente le ricerche sono state sospese. L'alpinista pakistano Ali Sadpara, coinvolto nelle ricerche, "ha comunicato che è stata individuata dall'elicottero la tenda di campo 3 invasa dalla neve" e che "nell'area sono state individuate tracce di valanga sul pendio che sta ad indicare la pericolosità della zona". La tenda è più in basso rispetto all’ultima posizione conosciuta dei due alpinisti: Nardi e Ballard sono impegnati nella scalata invernale della vetta e nell'ultima comunicazione hanno detto di essere a campo 4, a 6.000 metri di quota. I due si trovavano sulla via dello Sperone Mummery, la parte più pericolosa del monte himalayano.

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