Usa, Senato e Camera approvano legge anti shutdown. Trump firmerà, ma dichiara emergenza

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L’accordo bipartisan finanzia il governo sino a settembre, evitando un nuovo blocco. Niente fondi per il muro in cemento con il Messico, ma per nuove recinzioni metalliche. Il presidente firmerà l'intesa ma dichiarerà l’emergenza al confine per reperire altrove i soldi

Il Senato e la Camera Usa hanno approvato la legge bipartisan che finanzia il governo sino a settembre, evitando oggi un nuovo shutdown (COS'È), ma senza concedere i fondi per il muro con il Messico auspicato da Donald Trump. Il presidente, ha confermato la Casa Bianca, firmerà l’intesa ma dichiarerà una emergenza nazionale al confine sud, per reperire altrove i soldi per la barriera di cemento e aggirare il Congresso. Per i dem questa mossa è un abuso di potere.

Accordo bipartisan: no muro, sì recinzioni metalliche

Nella notte italiana, la legge bipartisan anti shutdown è stata approvata dal Senato con 83 sì e 16 no. Poi è passata alla Camera è ha incassato un altro sì. Ora il testo va nelle mani del presidente per la firma. L’intesa evita che alla mezzanotte di venerdì scatti un nuovo blocco del governo, dopo quello record che per 35 giorni ha paralizzato il Paese e lasciato senza stipendio 800mila dipendenti federali. Un pacchetto che prevede solo 1,375 miliardi di dollari (contro i 5,7 miliardi iniziali) e non per il muro di cemento lungo una prima tranche di 321 chilometri, come chiedeva il tycoon, ma per nuove recinzioni metalliche su 88 km. Per trovare un compromesso, convinti che un nuovo shutdown sarebbe stato dannoso per entrambi, i repubblicani hanno ceduto sui fondi per il muro, mentre i dem sono arretrati sulla loro richiesta di ridimensionare nettamente il numero di posti letto per la detenzione dei migranti, che passeranno dagli attuali 49mila a 40mila.

La mossa di Trump: emergenza nazionale al confine

L’accordo, quindi, non prevede i fondi per il muro in cemento con il Messico. Ma la barriera al confine è una delle principali promesse elettorali di Trump, che il tycoon vuole mantenere in vista delle elezioni del 2020. Per questo, dopo aver firmato l'accordo bipartisan anti shutdown che non finanzia quel muro, dichiarerà una emergenza nazionale che gli consentirà di reperire fondi bypassando il Congresso. Ad anticipare le mosse del presidente - poi confermate dalla Casa Bianca - è stato Mitch McConnell, leader dei repubblicani al Senato. Il leader dem Chuck Schumer ha parlato di un "clamoroso abuso di potere della presidenza", un "atto illegale". I dem hanno anche ventilato la possibilità di ricorsi. L'escamotage dell'emergenza nazionale permetterà a Trump di dirottare verso il muro risorse del Pentagono o per i disastri naturali. Una prospettiva che non piace né ai dem né a molti repubblicani, i quali temono tra l'altro che possa creare un precedente pericoloso utilizzabile da futuri presidenti dell'opposizione per portare avanti la loro agenda. La mossa rischia anche di creare un conflitto costituzionale di poteri col Congresso, che controlla il bilancio federale. "Quella al confine col Messico è una sfida umanitaria, non una emergenza nazionale. Una vera emergenza nazionale è il problema delle armi da fuoco", ha commentato la speaker dem della Camera Nancy Pelosi.

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