Lo shutdown negli Stati Uniti: cosa vuol dire, che conseguenze ha e qual è la sua storia
MondoIl blocco delle attività amministrative si verifica quando il Congresso non approva la legge di rifinanziamento. Durante questo periodo, il governo cerca di garantire i servizi essenziali, ma gran parte dei dipendenti pubblici viene mandata in congedo non retribuito. Lo shutdown più lungo nella storia degli Stati Uniti è quello iniziato il 1° ottobre 2025
Lo shutdown è un tema ricorrente della politica degli Stati Uniti: si tratta del blocco delle attività amministrative degli enti federali del Paese - come previsto dall'Antideficiency Act - e si verifica quando il Congresso non riesce a trovare l’accordo politico per approvare la legge che rifinanzia appunto le attività amministrative federali. L’ultimo caso in cui si è verificata la paralisi delle attività governative è il 1° ottobre del 2025, quando in Senato i Repubblicani e i Democratici non sono riusciti a trovare un accordo per sbloccare i fondi federali. Si tratta dello stop più lungo nella storia degli Stati Uniti e il primo dal 2019, anche quello avvenuto durante la presidenza di Donald Trump, ma non è certo una rarità nella recente storia politica a stelle e strisce.
La storia dello shutdown
Il primo shutdown, infatti, si verificò durante la presidenza di Gerald Ford nel 1976. E da quel momento in poi la paralisi delle attività federali è diventata una sinistra usanza della politica statunitense: è successo infatti altre venti volte prima del 2025, con una durata massima di tre settimane. Il più significativo avvenne nel 2013, e durò dal 1° ottobre fino al 17 dello stesso mese durante la prima presidenza di Barack Obama: a provocarlo fu lo sta stallo raggiunto nel dibattito tra Democratici e Repubblicani su un possibile mancato finanziamento o rallentamento della riforma del sistema sanitario, il Patient Protection and Affordable Care Act, noto anche come "Obamacare". E, come detto, anche sotto la prima presidenza Trump si verificò lo shutdown: accadde tre volte, ma furono tutte di brevissima durata.
Che cos’è lo shutdown e che effetti ha
Come detto, lo shutdown è il blocco delle attività amministrative degli enti federali che non vengono rifinanziate dal Congresso. Quando questo avviene, il governo riesce solitamente a mantenere operativi solamente i servizi essenziali, come la sicurezza nazionale e quella pubblica, la giustizia, la sanità, le pensioni, il traffico aereo. Si tratta di una situazione particolarmente impopolare tra i lavoratori dei servizi pubblici, perché durante lo stop la gran parte dei dipendenti pubblici viene mandata in congedo non retribuito (anche se genericamente una volta terminato il blocco, il Congresso provvede a un pagamento retroattivo). Tra i vari servizi pubblici interessati ci sono parchi pubblici, musei e monumenti, la sospensione dell'ammissione di pazienti presso i centri di ricerca medica, la sospensione e il rinvio di processi civili, la riduzione al minimo degli impiegati Nasa, la sospensione di alcuni servizi di assistenza ai veterani e tributaria e il ritardo di molte richieste di finanziamento di piccole imprese e privati.
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Quali sono i servizi garantiti
Ci sono, comunque, anche servizi che solitamente non vengono coinvolti dagli shutdown: in primo luogo quelli di emergenza, come l’assistenza medica o i servizi prestati dalle forze di Polizia, dai militari e dai Vigili del fuoco. E inoltre continuano ad operare anche i servizi postali - che solitamente non sono finanziati dalla legge di bilancio per le operazioni giornaliere - quelli di riscossione dei tributi e anche il controllo del traffico aereo, pur considerando che potrebbero verificarsi ritardi e cancellazioni. Garantiti, infine, anche i servizi meteorologici.
Le cause dello shutdown dell’ottobre 2025
L’ultimo shotdown è quello dell’ottobre 2025 ed è stato causato dall'impasse sul bilancio al Congresso tra i repubblicani di Donald Trump e l'opposizione democratica. Anche in questo caso, come già successo in passato, lo scontro si è concentrato intorno al finanziamento delle misure per la salute decise durante la presidenza Obama: il Senato ha infatti bocciato con un voto di 53 a 47 la proposta Dem che prevedeva l'estensione dei sussidi dell'Obamacare, destinati a scadere alla fine dell'anno, e l'annullamento di altri tagli all'assistenza sanitaria apportati dal One Big Beautiful Bill di Donald Trump. E con un voto di 55 a 45, i democratici del Senato americano hanno bloccato la proposta di legge dei repubblicani per mantenere aperto il governo federale: la maggioranza richiesta è infatti di 60 voti.
Gli effetti dello shutdown di ottobre 2025
Questo shutdown ha causato importanti effetti sulla macchina federale, visto che centinaia di migliaia di lavoratori sono stati costretti al congedo oppure a lavorare senza essere pagati. Colpiti anche gli aiuti statali come lo SNAP, Supplemental Nutrition Assistance Program, da cui dipendono 42 milioni di americani e oggetto di botta e risposta tra l'amministrazione Trump, che ne ha minacciato il blocco, e i giudici, che hanno ordinato il mantenimento. Da segnalare, inoltre, anche i problemi relativi allo spazio aereo, con il segretario ai Trasporti Duffy che il 4 novembre 2025 ha annunciato l'intenzione di imporre un taglio del 10% dei voli nei principali scali americani a causa della grave carenza dei controllori di volo (circa 2.000-3.000 in meno del necessario). In diversi scali ci sono stati disagi e caos, con ritardi e cancellazioni. Solo domenica 2 novembre, più di 5.000 voli da e per gli Usa hanno subito ritardi. Come si legge sul sito della CNN, ci sono incertezze anche sul reale andamento dell'economia americana: gli investitori e i responsabili politici non hanno idea di cosa stia succedendo visto che la pubblicazione dei dati governativi è stata sospesa. “L’attuale shutdown sembra destinato ad avere il maggiore impatto economico mai registrato”, ha scritto in un recente rapporto Alec Phillips, capo economista politico di Goldman Sachs.