I giudici di Lussemburgo hanno annullato la decisione con cui l'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale aveva rifiutato nel 2017 di registrare il marchio della nota fashion blogger perché a rischio confusione con un marchio olandese
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha dato l’ok alla registrazione del marchio “Chiara Ferragni”. I giudici di Lussemburgo hanno infatti annullato la decisione con cui l'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale aveva rifiutato nel 2017 di registrare il marchio della nota fashion blogger. Era stata una società con sede in Olanda ad opporsi e a presentare ricorso, facendo valere un rischio di confusione con un altro marchio denominato "Chiara" registrato in precedenza nel Benelux. L'Ufficio Ue aveva accolto la richiesta dell’azienda olandese, rifiutando la registrazione del celebre logo con un occhio stilizzato, spiegando che sarebbe sussistito un rischio di confusione.
Le motivazioni dei giudici
Motivando la decisione di annullamento, la Corte di giustizia spiega ora che il consumatore medio percepisce un marchio come un tutt'uno e che il marchio di cui è stata chiesta la registrazione è un marchio complesso, composto tanto da elementi denominativi quanto da elementi figurativi. Secondo i giudici di Lussemburgo, l'Ufficio Ue per la proprietà intellettuale ha commesso un errore attribuendo maggior importanza all'elemento denominativo "Chiara" rispetto all'elemento figurativo. Per il Tribunale i due marchi hanno un debole grado di somiglianza visiva, un grado medio o tenue di somiglianza fonetica e - soprattutto - sono diversi sotto il profilo concettuale. Il marchio "Chiara Ferragni" identifica infatti una determinata persona, mentre il marchio "Chiara" si riferisce a un nome generico. Il Tribunale Ue conclude che le differenze tra i marchi esaminati, in particolare sotto il profilo visivo, costituiscono motivi sufficienti per escludere la sussistenza di un rischio di confusione nella percezione del pubblico.